Tramonto o attualità della discrezionalità tecnica? Riflessioni a margine di una sua recente « attenta riconsiderazione » giurisprudenziale

The essay is wondering about the contemporary nature of the technical discretion, especially after two sentences that called into question the consolidated jurisprudential repertoire that has been used to describe the relationship between the administrative judge and the technical evaluations. After having gone into the main issues of the debate about technical discretion and analysed both the sentences judgments, the paper aims to demonstrate on what terms an administrative reserved area may exist and what is the scope (and the limit) of judicial control. Its conclusions do not appear to contradict the outcomes of the State Council decisions, because the statement of an administrative reserve also about technical choices and the consequent denial of a substitutive judicial control do not mean that the administrative judge has a review reduced by half, that is,“weak” in a negative sense. However, the judge should really reclaim full control of the facts, even if scientific and technical skills are necessary, as the essential premise for an effective control even on the administrative power.

Il saggio si interroga sull’attualità della discrezionalità tecnica, all’indomani di due sentenze che, in rapida successione di tempo, hanno rimesso in discussione il consolidato repertorio giurisprudenziale usato per descrivere il rapporto fra giudice amministrativo e valutazioni tecniche. Dopo aver ripercorso i temi salienti del dibattito sulla discrezionalità tecnica ed esaminato le due pronunce, lo scritto si propone di dimostrare a quali condizioni possa ancora esistere un ambito riservato per l’amministrazione qualificabile come discrezionalità tecnica e qual è lo spazio (e il limite) del sindacato del giudice amministrativo. Le conclusioni a cui giunge non appaiono in contraddizione con l’“attenta riconsiderazione” proposta da quella giurisprudenza, giacché affermare l’esistenza di una riserva a favore dell’amministrazione della scelta anche tecnica e, dunque, negare un controllo sostitutivo, non significa postulare un sindacato dimezzato, “debole” nella sua accezione negativa, a condizione che il giudice si riappropri realmente del fatto, anche se comporta l’applicazione di regole scientifiche e tecniche, quale premessa indispensabile per un controllo effettivo anche sul potere.