L’Abbazia benedettina di San Pietro in Perugia, fondata intorno all’anno 1000, è stata per secoli un punto di riferimento per la vita religiosa e culturale, ma anche economica, dell’Umbria. Dati i suoi estesi possedimenti, è evidente l’interesse per i libri contabili che descrivono la gestione di questa entità economica, senza soluzione di continuità, per quasi cinque secoli a partire dal 1461. La nostra analisi si concentra sul Libro Giornale e sul Libro Grande tenuti dal 1461 al 1464, più di trenta anni prima della stampa del Tractatus de Computis et Scripturis del Pacioli, riscontrando come in quegli anni il metodo partiduplistico fosse già applicato nella contabilità dell’Abbazia di San Pietro, pur senza la quantificazione del capitale e del reddito. La sistematicità ed il rigore metodologico di questa contabilità dimostrano come all’epoca fosse diffusa e affermata una omogenea e codificata modalità di rilevazione degli accadimenti aziendali, favorita, nel caso delle aziende monastiche, dalla circolazione dei padri cellerari tra le diverse abbazie, diffuse in tutta Italia ma appartenenti al medesimo ordine religioso.
I prodromi della partita doppia in una corporazione monastica: la contabilità dell'abbazia di San Pietro in Perugia dal 1461 al 1464
MONTRONE, Alessandro;CHIRIELEISON, CECILIA
2008
Abstract
L’Abbazia benedettina di San Pietro in Perugia, fondata intorno all’anno 1000, è stata per secoli un punto di riferimento per la vita religiosa e culturale, ma anche economica, dell’Umbria. Dati i suoi estesi possedimenti, è evidente l’interesse per i libri contabili che descrivono la gestione di questa entità economica, senza soluzione di continuità, per quasi cinque secoli a partire dal 1461. La nostra analisi si concentra sul Libro Giornale e sul Libro Grande tenuti dal 1461 al 1464, più di trenta anni prima della stampa del Tractatus de Computis et Scripturis del Pacioli, riscontrando come in quegli anni il metodo partiduplistico fosse già applicato nella contabilità dell’Abbazia di San Pietro, pur senza la quantificazione del capitale e del reddito. La sistematicità ed il rigore metodologico di questa contabilità dimostrano come all’epoca fosse diffusa e affermata una omogenea e codificata modalità di rilevazione degli accadimenti aziendali, favorita, nel caso delle aziende monastiche, dalla circolazione dei padri cellerari tra le diverse abbazie, diffuse in tutta Italia ma appartenenti al medesimo ordine religioso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.