A metà aprile 2020 il 94% degli studenti di tutto il mondo è stato colpito dalla pandemia da Covid-19. Un miliardo e seicento milioni di bambini e giovani di 190 paesi del mondo, dalla scuola dell’infanzia alle scuole secondarie fino all’università, hanno subito la più grande interruzione dell’istruzione della storia (United Nations Sustainable Development Group, 2020). In alcuni paesi è stato possibile offrire un immediato supporto psicologico a studenti, insegnanti e dirigenti della scuola facendo ricorso alla figura dello psicologo, che in molti di questi paesi, come gli Stati Uniti, l’Australia e la Germania, svolgeva già un ruolo istituzionale all’interno del sistema scolastico e universitario. Ma non in Italia, dove solo con l’inizio della seconda fase pandemica, nell’autunno del 2020, è stato possibile ricorrere all’ausilio dello psicologo scolastico. Sebbene l’emergenza pandemica abbia aperto nuove strade alla psicologia scolastica e alla presenza dello psicologo nella scuola, incombe il rischio di confondere la psicologia scolastica e le funzioni dello psicologo della scuola con quelle di pertinenza della psicologia dell’emergenza, ossia di fornire interventi clinici e sociali nella situazione di calamità dovuta allo stato di emergenza pandemica. La psicologia della scuola non può essere circoscritta esclusivamente al supporto psicologico rivolto al comportamento individuale, gruppale e comunitario in una situazione di crisi della scuola italiana. Il compito e gli spazi di azione di uno psicologo della scuola vanno ben oltre i tempi di crisi, potendo essere garantiti solo se inseriti nel sistema scuola non come figura dell’emergenza, ma come esperto del benessere esistenziale e psicologico dei componenti della scuola italiana.

Lo psicologo scolastico e la crisi pandemica da Covid-19

Stefano Federici
2021

Abstract

A metà aprile 2020 il 94% degli studenti di tutto il mondo è stato colpito dalla pandemia da Covid-19. Un miliardo e seicento milioni di bambini e giovani di 190 paesi del mondo, dalla scuola dell’infanzia alle scuole secondarie fino all’università, hanno subito la più grande interruzione dell’istruzione della storia (United Nations Sustainable Development Group, 2020). In alcuni paesi è stato possibile offrire un immediato supporto psicologico a studenti, insegnanti e dirigenti della scuola facendo ricorso alla figura dello psicologo, che in molti di questi paesi, come gli Stati Uniti, l’Australia e la Germania, svolgeva già un ruolo istituzionale all’interno del sistema scolastico e universitario. Ma non in Italia, dove solo con l’inizio della seconda fase pandemica, nell’autunno del 2020, è stato possibile ricorrere all’ausilio dello psicologo scolastico. Sebbene l’emergenza pandemica abbia aperto nuove strade alla psicologia scolastica e alla presenza dello psicologo nella scuola, incombe il rischio di confondere la psicologia scolastica e le funzioni dello psicologo della scuola con quelle di pertinenza della psicologia dell’emergenza, ossia di fornire interventi clinici e sociali nella situazione di calamità dovuta allo stato di emergenza pandemica. La psicologia della scuola non può essere circoscritta esclusivamente al supporto psicologico rivolto al comportamento individuale, gruppale e comunitario in una situazione di crisi della scuola italiana. Il compito e gli spazi di azione di uno psicologo della scuola vanno ben oltre i tempi di crisi, potendo essere garantiti solo se inseriti nel sistema scuola non come figura dell’emergenza, ma come esperto del benessere esistenziale e psicologico dei componenti della scuola italiana.
2021
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