l’ampia diffusione geografica che per l’enorme impatto che determina nell’industria suinicola. È inserita nella lista delle malattie notificabili dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OIE), insieme a tutte le altre malattie che costituiscono un pericolo per la Sanità animale e pubblica. L’incessante diffusione dell’African Swine Fever virus (ASFV), insieme con la sua capacità di adattarsi ai nuovi ambienti, la sua elevata resistenza nell’ambiente e nei prodotti biologici e la mancanza di un vaccino, rendono difficile la sua eradicazione. La malattia è rimasta confinata in Africa fino alla fine degli anni ’50, fin quando il virus (genotipo I) ha fatto la sua comparsa in Portogallo nel 1957. Nel 2007 l’ASFV (genotipo II) ha raggiunto la regione del Caucaso, da dove ha fatto il suo ingresso nell’Unione Europea (UE) nel 2014, espandendosi progressivamente in diversi Stati Membri tra cui: Bulgaria, Slovacchia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e più recentemente Germania. L’infezione si è presentata anche nella Repubblica Ceca e successivamente in Belgio, dove è stata eradicata con successo. L’esperienza legata alle conseguenze di questa infezione offre molti spunti multidisciplinari; la malattia ha infatti ripercussioni negli ambiti più disparati, da quello socio-economico fino a quello medico, passando per l’ambito psicologico e culturale; tenendo conto di quanto appena esposto lo scopo del presente lavoro è quello di proporre un approccio One Health per il controllo della PSA in quanto, sebbene non sia una infezione trasmissibile all’uomo, implica uno stretto legame tra malattie degli animali e dell’uomo.
La minaccia globale della peste suina africana in una prospettiva One Health
MARIA LUISA MARENZONI¹;
2021
Abstract
l’ampia diffusione geografica che per l’enorme impatto che determina nell’industria suinicola. È inserita nella lista delle malattie notificabili dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OIE), insieme a tutte le altre malattie che costituiscono un pericolo per la Sanità animale e pubblica. L’incessante diffusione dell’African Swine Fever virus (ASFV), insieme con la sua capacità di adattarsi ai nuovi ambienti, la sua elevata resistenza nell’ambiente e nei prodotti biologici e la mancanza di un vaccino, rendono difficile la sua eradicazione. La malattia è rimasta confinata in Africa fino alla fine degli anni ’50, fin quando il virus (genotipo I) ha fatto la sua comparsa in Portogallo nel 1957. Nel 2007 l’ASFV (genotipo II) ha raggiunto la regione del Caucaso, da dove ha fatto il suo ingresso nell’Unione Europea (UE) nel 2014, espandendosi progressivamente in diversi Stati Membri tra cui: Bulgaria, Slovacchia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e più recentemente Germania. L’infezione si è presentata anche nella Repubblica Ceca e successivamente in Belgio, dove è stata eradicata con successo. L’esperienza legata alle conseguenze di questa infezione offre molti spunti multidisciplinari; la malattia ha infatti ripercussioni negli ambiti più disparati, da quello socio-economico fino a quello medico, passando per l’ambito psicologico e culturale; tenendo conto di quanto appena esposto lo scopo del presente lavoro è quello di proporre un approccio One Health per il controllo della PSA in quanto, sebbene non sia una infezione trasmissibile all’uomo, implica uno stretto legame tra malattie degli animali e dell’uomo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.