L’Autore sottolinea il contrasto tra l’attuale fase di declino sociale ed economico dell’Umbria e le tante risorse “minori”, materiali e intangibili, di cui la regione può giovarsi per rafforzare la propria capacità di esercitare fascino sul turista. Risorsa chiave per la competitività turistica è il milieu territoriale, cioè l’insieme di elementi naturali e artificiali (culturali) stratificatisi nel tempo, capaci di identificare una precisa realtà geografica e della quale costituiscono il substrato delle potenzialità da sviluppare. Le strategie di comunicazione territoriale devono partire da questo patrimonio, contribuendo auspicabilmente alla formulazione di un place brand o, in altre parole, a rendere destinazione una regione attraverso la sua “reputazione turistica”. Per l’Umbria, i bacini di risorse ai quali si potrebbe attingere per questo scopo sono riconducibili a tre dimensioni - acque, paesaggio e biodiversità - in seno alle quali è possibile individuare un patrimonio ancora sottoutilizzato. Costituire in sistema tale patrimonio - non alternativo, bensì complementare ai tradizionali e consolidati fattori di attrazione naturali e culturali -, contribuirebbe alla distribuzione dei flussi nelle aree turisticamente meno forti e alla costruzione di una immagine (e auspicabilmente di un marchio) conforme alle attuali esigenze e tendenze del turismo.
Acque, paesaggio, biodiversità: il soft power dell’Umbria
Fatichenti, F.
2021
Abstract
L’Autore sottolinea il contrasto tra l’attuale fase di declino sociale ed economico dell’Umbria e le tante risorse “minori”, materiali e intangibili, di cui la regione può giovarsi per rafforzare la propria capacità di esercitare fascino sul turista. Risorsa chiave per la competitività turistica è il milieu territoriale, cioè l’insieme di elementi naturali e artificiali (culturali) stratificatisi nel tempo, capaci di identificare una precisa realtà geografica e della quale costituiscono il substrato delle potenzialità da sviluppare. Le strategie di comunicazione territoriale devono partire da questo patrimonio, contribuendo auspicabilmente alla formulazione di un place brand o, in altre parole, a rendere destinazione una regione attraverso la sua “reputazione turistica”. Per l’Umbria, i bacini di risorse ai quali si potrebbe attingere per questo scopo sono riconducibili a tre dimensioni - acque, paesaggio e biodiversità - in seno alle quali è possibile individuare un patrimonio ancora sottoutilizzato. Costituire in sistema tale patrimonio - non alternativo, bensì complementare ai tradizionali e consolidati fattori di attrazione naturali e culturali -, contribuirebbe alla distribuzione dei flussi nelle aree turisticamente meno forti e alla costruzione di una immagine (e auspicabilmente di un marchio) conforme alle attuali esigenze e tendenze del turismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.