Stiamo attraversando una fase di cambiamento radicale dei paradigmi e di trasformazione antropologica che si concretizzano nel progressivo ribaltamento dell’interazione complessa tra evoluzione biologica ed evoluzione culturale*(1996): questioni profonde anche in termini di “cultura della comunicazione” (1998), resa ancor più complessa, e problematica, dall’assenza di un sistema di pensiero e di un modello teorico-interpretativo in grado di osservare, riconoscere e (provare a) comprendere l’ipercomplessità e l’irruzione, per certi versi, prepotente del caos. E già… Ordine e Caos: non è più sufficiente provare a distinguerli per ristabilire l’equilibrio perduto e il controllo. Perché, nei sistemi complessi (sociali, umani, vitali), anche ordine e caos coesistono, convivono, sono entrambi presenti, comunque e sempre, retroagiscono nel quadro sistemico di una complessità del vivente e, ancor di più, del sociale, che continua a rivelarsi, nel suo essere perennemente dinamica ed instabile, mai osservabile, misurabile, prevedibile, mai comprensibile e intellegibile fino in fondo, se non ricorrendo a spiegazioni riduzionistiche e deterministiche.Continuiamo ad ignorare un aspetto importante: il fattore umano è/sarà sempre decisivo dal momento che è dietro ogni processo, dietro ogni meccanismo, dietro ogni algoritmo.

La complessità del vitale

Piero Dominici
2021

Abstract

Stiamo attraversando una fase di cambiamento radicale dei paradigmi e di trasformazione antropologica che si concretizzano nel progressivo ribaltamento dell’interazione complessa tra evoluzione biologica ed evoluzione culturale*(1996): questioni profonde anche in termini di “cultura della comunicazione” (1998), resa ancor più complessa, e problematica, dall’assenza di un sistema di pensiero e di un modello teorico-interpretativo in grado di osservare, riconoscere e (provare a) comprendere l’ipercomplessità e l’irruzione, per certi versi, prepotente del caos. E già… Ordine e Caos: non è più sufficiente provare a distinguerli per ristabilire l’equilibrio perduto e il controllo. Perché, nei sistemi complessi (sociali, umani, vitali), anche ordine e caos coesistono, convivono, sono entrambi presenti, comunque e sempre, retroagiscono nel quadro sistemico di una complessità del vivente e, ancor di più, del sociale, che continua a rivelarsi, nel suo essere perennemente dinamica ed instabile, mai osservabile, misurabile, prevedibile, mai comprensibile e intellegibile fino in fondo, se non ricorrendo a spiegazioni riduzionistiche e deterministiche.Continuiamo ad ignorare un aspetto importante: il fattore umano è/sarà sempre decisivo dal momento che è dietro ogni processo, dietro ogni meccanismo, dietro ogni algoritmo.
2021
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1500288
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