Il saggio sintetizza i risultati di una ricerca sulle pratiche di cura coraniche che si svolgono presso il centro di roqya shar’ya nella città di Salè, in Marocco. Tali pratiche sono connesse con la liberazione della persona dagli spiriti (jinn), che sono visti come cause di una possessione di natura magica (sihr). La tecnica della roqya shar’ya è svolta con l’obiettivo di rendere manifesto lo spirito che si nasconde, identificandolo con il ricorso alla recitazione del Corano. Oltre a presentare un inedito materiale etnografico, il saggio riflette sulle dinamiche di genere che contrassegnano tale cura: la possessione esprime una forma sommersa di protesta delle donne contro la marginalità sociale; la pratica coranica ambisce a una forma di normalizzazione e risoluzione del disagio, autorizzata e legittimata anche dall’islam ortodosso.
(con Assia Hafid), La tecnica di cura coranica dello Shaykh Hassan Saber a Salè (Marocco)
Giacalone Fiorella
2022
Abstract
Il saggio sintetizza i risultati di una ricerca sulle pratiche di cura coraniche che si svolgono presso il centro di roqya shar’ya nella città di Salè, in Marocco. Tali pratiche sono connesse con la liberazione della persona dagli spiriti (jinn), che sono visti come cause di una possessione di natura magica (sihr). La tecnica della roqya shar’ya è svolta con l’obiettivo di rendere manifesto lo spirito che si nasconde, identificandolo con il ricorso alla recitazione del Corano. Oltre a presentare un inedito materiale etnografico, il saggio riflette sulle dinamiche di genere che contrassegnano tale cura: la possessione esprime una forma sommersa di protesta delle donne contro la marginalità sociale; la pratica coranica ambisce a una forma di normalizzazione e risoluzione del disagio, autorizzata e legittimata anche dall’islam ortodosso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.