La gestione dei prodotti vivaistici richiede sempre più il ricorso a tecnologie che consentano di ridurre i costi di gestione e semplificare la filiera, dalla propagazione alla commercializzazione, senza però limitarne la capacità produttiva. Negli ultimi due decenni grandi potenzialità, in tal senso, ha dimostrato l’applicazione di alcune tecniche di coltura in vitro, come la micropropagazione,, che consentono di moltiplicare moltissime specie mantenendo standard elevati in termini di qualità genetica e sanitaria. Accanto a procedure già standardizzate e utilizzate per le produzioni massali (micropropagazione), altre, sebbene allo studio da alcuni anni, devono ancora essere ottimizzate prima di poter trovare applicazione in ambito produttivo. Tra queste ricordiamo l’incapsulamento di propaguli vitro-derivati, che, ad oggi, è già ampiamente impiegato per altri scopi, come la conservazione del germoplasma. A tale scopo, in questo lavoro è stato studiato l’effetto della matrice incapsulante di alginato di calcio sulla risposta vegetativa in condizioni di asepsi di porzioni uninodali di germogli rigenerati in vitro di due specie molto differenti tra loro per habitus, metodo di coltivazione e uso commerciale: Asparagus officinalis L. e Cotinus coccygria Scop.. Adottando un protocollo comune, sono state registrate performance differenti in relazione al genotipo e alla modalità di gestione, avendo introdotto nell’esperimento anche una breve fase di conservazione a 4 °C (30 giorni), pratica abituale presso i laboratori commerciali di colture in vitro. In particolare, i nodi incapsulati di asparago hanno mostrato una capacità di ripresa ottimale (100%) senza stoccaggio a basse temperature, producendo mediamente 2,5 germogli da ogni capsula, e pari al 75,0% dopo lo stoccaggio. Meno positiva la risposta di scotano, che ha mostrato una ripresa pari al 46,7 e 40,0% rispettivamente senza e dopo conservazione a 4 °C, con sviluppo medio di 1,2 e 1,0 germogli per capsula.
Incapsulamento di propaguli unipolari vitro-derivati per la gestione di due specie di interesse agrario e ornamentale
Maurizio Micheli
;Francesco Prosperi;Giorgio Sisani;Luca Regni
2022
Abstract
La gestione dei prodotti vivaistici richiede sempre più il ricorso a tecnologie che consentano di ridurre i costi di gestione e semplificare la filiera, dalla propagazione alla commercializzazione, senza però limitarne la capacità produttiva. Negli ultimi due decenni grandi potenzialità, in tal senso, ha dimostrato l’applicazione di alcune tecniche di coltura in vitro, come la micropropagazione,, che consentono di moltiplicare moltissime specie mantenendo standard elevati in termini di qualità genetica e sanitaria. Accanto a procedure già standardizzate e utilizzate per le produzioni massali (micropropagazione), altre, sebbene allo studio da alcuni anni, devono ancora essere ottimizzate prima di poter trovare applicazione in ambito produttivo. Tra queste ricordiamo l’incapsulamento di propaguli vitro-derivati, che, ad oggi, è già ampiamente impiegato per altri scopi, come la conservazione del germoplasma. A tale scopo, in questo lavoro è stato studiato l’effetto della matrice incapsulante di alginato di calcio sulla risposta vegetativa in condizioni di asepsi di porzioni uninodali di germogli rigenerati in vitro di due specie molto differenti tra loro per habitus, metodo di coltivazione e uso commerciale: Asparagus officinalis L. e Cotinus coccygria Scop.. Adottando un protocollo comune, sono state registrate performance differenti in relazione al genotipo e alla modalità di gestione, avendo introdotto nell’esperimento anche una breve fase di conservazione a 4 °C (30 giorni), pratica abituale presso i laboratori commerciali di colture in vitro. In particolare, i nodi incapsulati di asparago hanno mostrato una capacità di ripresa ottimale (100%) senza stoccaggio a basse temperature, producendo mediamente 2,5 germogli da ogni capsula, e pari al 75,0% dopo lo stoccaggio. Meno positiva la risposta di scotano, che ha mostrato una ripresa pari al 46,7 e 40,0% rispettivamente senza e dopo conservazione a 4 °C, con sviluppo medio di 1,2 e 1,0 germogli per capsula.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.