Esse-nosse-velle (intendere, volere, sentire) vengono indicati come momenti di un’esperienza indivisibile che impedisce di separare astrattamente le tre dimensioni esperienziali della coscienza da cui la medesima è intrinsecamente costituita. Si propone così, da un lato, un’idea da confrontare con il modello dialettico hegeliano, il quale, pur impedendo di pensare l’immediatezza, mostra di avere necessità di cogliere l’intrascendibilità di un immediato. E dall’altro si intende distanziarsi dalle filosofie che hanno preferito separare e riflettere sui diversi ambiti dell’esperienza piuttosto che all’unità implicita e integrale della stessa.

Intendere-sentire-volere e il loro fondamento ontologico. L’immediato della coscienza

Marco Moschini
2022

Abstract

Esse-nosse-velle (intendere, volere, sentire) vengono indicati come momenti di un’esperienza indivisibile che impedisce di separare astrattamente le tre dimensioni esperienziali della coscienza da cui la medesima è intrinsecamente costituita. Si propone così, da un lato, un’idea da confrontare con il modello dialettico hegeliano, il quale, pur impedendo di pensare l’immediatezza, mostra di avere necessità di cogliere l’intrascendibilità di un immediato. E dall’altro si intende distanziarsi dalle filosofie che hanno preferito separare e riflettere sui diversi ambiti dell’esperienza piuttosto che all’unità implicita e integrale della stessa.
2022
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1527729
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