Deve crescere la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una società ipercomplessa e iperconnessa (Dominici,1998-2018) in cui, ormai da tempo, le regole d’ingaggio delle cittadinanza non sono più definite/prodotte, come in passato, dal cd. Legislatore: le regole d’ingaggio della cittadinanza sono definite/prodotte e riprodotte proprio all’interno delle istituzioni educative e formative, in passato pienamente responsabili, oltre che protagoniste, della creazione di nuove condizioni di emancipazione e inclusione. Vado ripetendo da anni – e, anche di recente, abbiamo avuto conferme dall’ultimo Rapporto Istat sulla Conoscenza – che Scuola e Università sono tornate ad essere “agenzie di selezione”, dopo aver provato ad essere, per qualche tempo, “agenzie di emancipazione”. Siamo in presenza di nuove asimmetrie e disuguaglianze, con condizioni preoccupanti anche in termini di povertà educativa e analfabetismo funzionale…e, in queste condizioni, si può essere sudditi in democrazia, non conoscendo i propri diritti/doveri; non conoscendo gli strumenti e i canali (e non avendo accesso a questi); non essendo sufficientemente alfabetizzati, preparati e (appunto) competenti per incalzare, dialogare e confrontarsi con qualunque tipo di autorità; non essendo educati e preparati a partecipare attivamente alla vita pubblica e democratica, alla costruzione di una sfera pubblica autonoma, non più ancella della politica (ibidem). Nella profonda consapevolezza che – come sostenevo già in tempi non sospetti – “democrazia è complessità, non semplificazione” (Dominici, 1995 e sgg.).

Giorgio Parisi: “Negare la complessità è l’essenza della tirannia”. Perché “Democrazia è complessità” (1995)

Piero Dominici
2022

Abstract

Deve crescere la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una società ipercomplessa e iperconnessa (Dominici,1998-2018) in cui, ormai da tempo, le regole d’ingaggio delle cittadinanza non sono più definite/prodotte, come in passato, dal cd. Legislatore: le regole d’ingaggio della cittadinanza sono definite/prodotte e riprodotte proprio all’interno delle istituzioni educative e formative, in passato pienamente responsabili, oltre che protagoniste, della creazione di nuove condizioni di emancipazione e inclusione. Vado ripetendo da anni – e, anche di recente, abbiamo avuto conferme dall’ultimo Rapporto Istat sulla Conoscenza – che Scuola e Università sono tornate ad essere “agenzie di selezione”, dopo aver provato ad essere, per qualche tempo, “agenzie di emancipazione”. Siamo in presenza di nuove asimmetrie e disuguaglianze, con condizioni preoccupanti anche in termini di povertà educativa e analfabetismo funzionale…e, in queste condizioni, si può essere sudditi in democrazia, non conoscendo i propri diritti/doveri; non conoscendo gli strumenti e i canali (e non avendo accesso a questi); non essendo sufficientemente alfabetizzati, preparati e (appunto) competenti per incalzare, dialogare e confrontarsi con qualunque tipo di autorità; non essendo educati e preparati a partecipare attivamente alla vita pubblica e democratica, alla costruzione di una sfera pubblica autonoma, non più ancella della politica (ibidem). Nella profonda consapevolezza che – come sostenevo già in tempi non sospetti – “democrazia è complessità, non semplificazione” (Dominici, 1995 e sgg.).
2022
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