Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano uno strumento fondamentale nell’affrontare il processo di transizione energetica. Infatti, nella prospettiva della totale decarbonizzazione, il ricorrere alla generazione distribuita di energia, basata su numerosi impianti di piccola taglia diffusi nel territorio, integrati da sistemi di accumulo, facilita lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile. Questi, inizialmente concepiti per soddisfare il fabbisogno delle singole utenze, sono spesso in grado di eccedere la domanda di energia, che può essere immessa in rete. Si è dunque aperta una nuova fase, in cui l’autoconsumo avviene anche attraverso la rete pubblica e può essere effettuato in forma collettiva. In questa prospettiva, i benefici non sono legati solamente alla quantità di energia che si evita di prelevare dalla rete, ma anche a quella che si riesce a produrre e consumare simultaneamente a livello locale. All’interno di questa nuovo modello di gestione dell’energia, si introduce la Comunità energetica, un soggetto giuridico, che produce, consuma e accumula energia rinnovabile, con l’obiettivo di fornire benefici ambientali, economici o sociali, piuttosto che profitti finanziari, ai propri membri, la cui partecipazione è aperta e volontaria. Il lavoro presenta il caso di studio della “Comunità Energetica Via dei Partigiani” nel comune di Marsciano, uno dei primi esempi di Comunità energetica nella regione Umbria. Sono presentate analisi di tipo energetico, economico e finanziario e sono confrontati diversi scenari, al fine di evidenziare i benefici e le eventuali criticità dell’applicazione del nuovo modello di gestione dell’energia su scala locale con impianti di piccola taglia.

Le comunità energetiche rinnovabili come modello innovativo di gestione dell’energia: aspetti normativi, benefici e analisi tecnico-economica per un caso di studio

Luca Brunelli;Elisa Moretti
;
Benedetta Pioppi;Anna Laura Pisello;Franco Cotana
2022

Abstract

Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano uno strumento fondamentale nell’affrontare il processo di transizione energetica. Infatti, nella prospettiva della totale decarbonizzazione, il ricorrere alla generazione distribuita di energia, basata su numerosi impianti di piccola taglia diffusi nel territorio, integrati da sistemi di accumulo, facilita lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile. Questi, inizialmente concepiti per soddisfare il fabbisogno delle singole utenze, sono spesso in grado di eccedere la domanda di energia, che può essere immessa in rete. Si è dunque aperta una nuova fase, in cui l’autoconsumo avviene anche attraverso la rete pubblica e può essere effettuato in forma collettiva. In questa prospettiva, i benefici non sono legati solamente alla quantità di energia che si evita di prelevare dalla rete, ma anche a quella che si riesce a produrre e consumare simultaneamente a livello locale. All’interno di questa nuovo modello di gestione dell’energia, si introduce la Comunità energetica, un soggetto giuridico, che produce, consuma e accumula energia rinnovabile, con l’obiettivo di fornire benefici ambientali, economici o sociali, piuttosto che profitti finanziari, ai propri membri, la cui partecipazione è aperta e volontaria. Il lavoro presenta il caso di studio della “Comunità Energetica Via dei Partigiani” nel comune di Marsciano, uno dei primi esempi di Comunità energetica nella regione Umbria. Sono presentate analisi di tipo energetico, economico e finanziario e sono confrontati diversi scenari, al fine di evidenziare i benefici e le eventuali criticità dell’applicazione del nuovo modello di gestione dell’energia su scala locale con impianti di piccola taglia.
2022
978-88-9392-375-0
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