Questo libro non è soltanto la storia di un bambino “irriverente e sbilenco”, e la storia di tutti noi, di chi cerca, con passione e tensione civile, di non arrendersi e provare a cambiare le regole – non soltanto quelle giuridiche, cui attribuiamo fin troppa importanza -, di chi prova dare il suo contributo nel trasformare la Società. È anche la storia drammatica e, allo stesso tempo, meravigliosa e generativa di Sirio e della sua magnifica “tribù”, è la storia di diritti disattesi e inascoltati, di libertà e di reclusioni (comprese quelle mentali, sociali e culturali) che segnano le nostre vite; è la storia di porte chiuse in faccia e varchi aperti, di chiusure e di brecce improvvise nel cuore delle Persone e nelle istituzioni; in altre parole, è la storia vissuta, nella mente e nella carne, della condizione di continua e permanente emergenza e imprevedibilità. È la storia di una vita che, in tutte le sue forme, non si arrende, lotta contro le ingiustizie, gli stereotipi e i luoghi comuni, nella profonda consapevolezza di quanto determinanti siano proprio i nostri sguardi, il nostro modo di percepire, osservare ed etichettare la realtà, le persone, i gruppi, le idee; di quanto siano determinanti i nostri sguardi gettati sull’Altro da noi, la nostra capacità di comprendere ed ascoltare, di più, abitare fino in fondo la sofferenza umana, la debolezza, le fragilità e le vulnerabilità che ci segnano e che caratterizzano ogni singolo attimo delle nostre esistenze, sempre precarie, relazionali e sistemiche, infinitamente e indissolubilmente legate a quelle degli altri.

“Ognuno ride a modo suo”. La sfida di abitare* il Sociale e l’Umano

Piero Dominici
2022

Abstract

Questo libro non è soltanto la storia di un bambino “irriverente e sbilenco”, e la storia di tutti noi, di chi cerca, con passione e tensione civile, di non arrendersi e provare a cambiare le regole – non soltanto quelle giuridiche, cui attribuiamo fin troppa importanza -, di chi prova dare il suo contributo nel trasformare la Società. È anche la storia drammatica e, allo stesso tempo, meravigliosa e generativa di Sirio e della sua magnifica “tribù”, è la storia di diritti disattesi e inascoltati, di libertà e di reclusioni (comprese quelle mentali, sociali e culturali) che segnano le nostre vite; è la storia di porte chiuse in faccia e varchi aperti, di chiusure e di brecce improvvise nel cuore delle Persone e nelle istituzioni; in altre parole, è la storia vissuta, nella mente e nella carne, della condizione di continua e permanente emergenza e imprevedibilità. È la storia di una vita che, in tutte le sue forme, non si arrende, lotta contro le ingiustizie, gli stereotipi e i luoghi comuni, nella profonda consapevolezza di quanto determinanti siano proprio i nostri sguardi, il nostro modo di percepire, osservare ed etichettare la realtà, le persone, i gruppi, le idee; di quanto siano determinanti i nostri sguardi gettati sull’Altro da noi, la nostra capacità di comprendere ed ascoltare, di più, abitare fino in fondo la sofferenza umana, la debolezza, le fragilità e le vulnerabilità che ci segnano e che caratterizzano ogni singolo attimo delle nostre esistenze, sempre precarie, relazionali e sistemiche, infinitamente e indissolubilmente legate a quelle degli altri.
2022
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1538055
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