L’indennità di mobilità è uno dei più importanti schemi del sistema italiano di sostegno del reddito dei disoccupati, non solo dal punto di vista della rilevanza quantitativa ma soprattutto per alcune caratteristiche del suo disegno. Coerentemente con le raccomandazioni della letteratura teorica, lo schema unisce a un elemento di tutela passiva (l’indennità) interessanti elementi di incentivo all’occupazione: un lavoratore in mobilità porta all’impresa che lo dovesse assumere un bonus pari al 50% dell’indennità che egli deve ancora percepire (la durata è di 1-2 anni) e uno sgravio contributivo pressoché totale per 18-24 mesi. Il paper utilizza dati longitudinali (i lavoratori presenti nelle liste di mobilità dell’Umbria negli anni 1995-1998) per analizzare l’efficacia dello schema nel favorire l’uscita dalla disoccupazione (il gruppo di controllo è costituito dai lavoratori iscritti alle liste di mobilità che non hanno diritto a percepire l’indennità). Costituisce un elemento innovativo rispetto alla letteratura empirica esistente il fatto che i dati consentono di distinguere 1) tra assunzioni nella stessa impresa che aveva precedentemente licenziato il lavoratore (recalls) e assunzioni in nuove imprese e 2) tra assunzioni a tempo determinato e a tempo indeterminato. I primi risultati dell’analisi, che indicano un’elevata incidenza di recalls , sembrano suggerire la presenza di comportamenti opportunistici da parte delle imprese, con rilevanti implicazioni per il disegno della riforma del sistema degli ammortizzatori sociali.

Sussidi ai disoccupati e incentivi all’occupazione: il caso delle liste di mobilità dell’Umbria, Working Paper

CARUSO, Enza;PISAURO, Giuseppe
2002

Abstract

L’indennità di mobilità è uno dei più importanti schemi del sistema italiano di sostegno del reddito dei disoccupati, non solo dal punto di vista della rilevanza quantitativa ma soprattutto per alcune caratteristiche del suo disegno. Coerentemente con le raccomandazioni della letteratura teorica, lo schema unisce a un elemento di tutela passiva (l’indennità) interessanti elementi di incentivo all’occupazione: un lavoratore in mobilità porta all’impresa che lo dovesse assumere un bonus pari al 50% dell’indennità che egli deve ancora percepire (la durata è di 1-2 anni) e uno sgravio contributivo pressoché totale per 18-24 mesi. Il paper utilizza dati longitudinali (i lavoratori presenti nelle liste di mobilità dell’Umbria negli anni 1995-1998) per analizzare l’efficacia dello schema nel favorire l’uscita dalla disoccupazione (il gruppo di controllo è costituito dai lavoratori iscritti alle liste di mobilità che non hanno diritto a percepire l’indennità). Costituisce un elemento innovativo rispetto alla letteratura empirica esistente il fatto che i dati consentono di distinguere 1) tra assunzioni nella stessa impresa che aveva precedentemente licenziato il lavoratore (recalls) e assunzioni in nuove imprese e 2) tra assunzioni a tempo determinato e a tempo indeterminato. I primi risultati dell’analisi, che indicano un’elevata incidenza di recalls , sembrano suggerire la presenza di comportamenti opportunistici da parte delle imprese, con rilevanti implicazioni per il disegno della riforma del sistema degli ammortizzatori sociali.
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