Lo studio dei grandi laghi poco profondi coinvolge molti aspetti che comprendono la climatologia e l’idrologia, la gestione della risorsa idrica, gli aspetti ambientali e socio-economici. Infatti la variabilità del clima e dei relativi parametri idrologici incide in maniera rilevante sulla risorsa idrica presente in questa tipologia di laghi, il cui equilibrio tra apporti di acqua, perdite per evaporazione ed utilizzi della risorsa idrica è spesso estremamente delicato ed instabile. Nella bibliografia più recente vi sono diversi lavori che analizzano le problematiche dei laghi poco profondi nel mondo, evidenziando gli inevitabili aspetti ambientali legati all'accumulo di inquinanti, con possibile anomalo sviluppo di alghe (Bocaniov et al., 2019), anche in una prospettiva che tenga conto degli effetti di possibili scenari di cambiamento climatico (Liu et al., 2021). Tuttavia il bilancio idrico di questi laghi rappresenta sempre uno dei temi focali esaminati, avendo una incidenza diretta sugli aspetti ambientali in presenza di criticità dovute a periodi siccitosi (Natugonza et al., 2016; Mbanguka et al., 2016; Bartczak et al., 2019). Il Lago Trasimeno rappresenta un caso di lago poco profondo con caratteristiche molto importanti da un punto di vista ambientale e socio-economico, ma anche con caratteristiche fisiche che lo rendono estremamente sensibile al clima ed alla sua variabilità. Infatti, a fronte di una superficie media dello specchio liquido di 121.5 Km2 (quarto tra i laghi italiani per estensione) ed una profondità massima di circa 5.5 m, il Lago Trasimeno non presenta né un vero immissario né un emissario naturale. Inoltre la superficie del bacino imbrifero è di 261.9 Km2, di cui circa 75 Km2 dovuti alle opere idrauliche che hanno consentito l'ampliamento artificiale del bacino nel 1962 dopo la grave crisi idrica degli anni precedenti, pertanto l'area totale di alimentazione risulta attualmente di 383.4 Km2. L'assenza di immissario ed emissario naturale denota anche l'assenza di contributi idrici dovuti al deflusso di base, quindi la totale dipendenza del Lago Trasimeno dalle piogge, che lo porta quindi ad essere visto come un grande "pluviometro naturale". Tale caratteristica è documentata da dati raccolti nei decenni, ma anche da una significativa documentazione storico letteraria (Gambini, 1995). In questo quadro generale, dal punto di vista idrologico, il Lago Trasimeno presenta delle criticità nella gestione degli eventi estremi, sia di magra, sia di piena. Se i secondi sono stati affrontati, sin dall'epoca romana, con la costruzione di emissari artificiali regolati idraulicamente, i problemi di magra, con i conseguenti abbassamenti di livello del lago, rappresentano tuttora motivo di studio e di analisi, soprattutto in un'ottica di sostenibilità futura dell'attuale configurazione del bacino complessivo di alimentazione del lago. Tale bacino, dopo il citato ampliamento del 1962, non ha subito alcun ulteriore intervento di tipo strutturale per aumentare il volume idrico affluente al lago, pertanto le valutazioni condotte nel seguito mirano a delineare quali possano essere gli scenari futuri per la gestione dei livelli del Lago Trasimeno in situazioni critiche siccitose.
IL LAGO TRASIMENO, UN ECOSISTEMA SENSIBILE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI: WORK IN PROGRESS!
Stefano Casadei
;Silvia Di Francesco;Sara Venturi
2022
Abstract
Lo studio dei grandi laghi poco profondi coinvolge molti aspetti che comprendono la climatologia e l’idrologia, la gestione della risorsa idrica, gli aspetti ambientali e socio-economici. Infatti la variabilità del clima e dei relativi parametri idrologici incide in maniera rilevante sulla risorsa idrica presente in questa tipologia di laghi, il cui equilibrio tra apporti di acqua, perdite per evaporazione ed utilizzi della risorsa idrica è spesso estremamente delicato ed instabile. Nella bibliografia più recente vi sono diversi lavori che analizzano le problematiche dei laghi poco profondi nel mondo, evidenziando gli inevitabili aspetti ambientali legati all'accumulo di inquinanti, con possibile anomalo sviluppo di alghe (Bocaniov et al., 2019), anche in una prospettiva che tenga conto degli effetti di possibili scenari di cambiamento climatico (Liu et al., 2021). Tuttavia il bilancio idrico di questi laghi rappresenta sempre uno dei temi focali esaminati, avendo una incidenza diretta sugli aspetti ambientali in presenza di criticità dovute a periodi siccitosi (Natugonza et al., 2016; Mbanguka et al., 2016; Bartczak et al., 2019). Il Lago Trasimeno rappresenta un caso di lago poco profondo con caratteristiche molto importanti da un punto di vista ambientale e socio-economico, ma anche con caratteristiche fisiche che lo rendono estremamente sensibile al clima ed alla sua variabilità. Infatti, a fronte di una superficie media dello specchio liquido di 121.5 Km2 (quarto tra i laghi italiani per estensione) ed una profondità massima di circa 5.5 m, il Lago Trasimeno non presenta né un vero immissario né un emissario naturale. Inoltre la superficie del bacino imbrifero è di 261.9 Km2, di cui circa 75 Km2 dovuti alle opere idrauliche che hanno consentito l'ampliamento artificiale del bacino nel 1962 dopo la grave crisi idrica degli anni precedenti, pertanto l'area totale di alimentazione risulta attualmente di 383.4 Km2. L'assenza di immissario ed emissario naturale denota anche l'assenza di contributi idrici dovuti al deflusso di base, quindi la totale dipendenza del Lago Trasimeno dalle piogge, che lo porta quindi ad essere visto come un grande "pluviometro naturale". Tale caratteristica è documentata da dati raccolti nei decenni, ma anche da una significativa documentazione storico letteraria (Gambini, 1995). In questo quadro generale, dal punto di vista idrologico, il Lago Trasimeno presenta delle criticità nella gestione degli eventi estremi, sia di magra, sia di piena. Se i secondi sono stati affrontati, sin dall'epoca romana, con la costruzione di emissari artificiali regolati idraulicamente, i problemi di magra, con i conseguenti abbassamenti di livello del lago, rappresentano tuttora motivo di studio e di analisi, soprattutto in un'ottica di sostenibilità futura dell'attuale configurazione del bacino complessivo di alimentazione del lago. Tale bacino, dopo il citato ampliamento del 1962, non ha subito alcun ulteriore intervento di tipo strutturale per aumentare il volume idrico affluente al lago, pertanto le valutazioni condotte nel seguito mirano a delineare quali possano essere gli scenari futuri per la gestione dei livelli del Lago Trasimeno in situazioni critiche siccitose.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.