Negli ultimi decenni l’attenzione per la coltivazione del rovo (Rubus fruticosus L.) è cresciuta grazie sia all’aumento del consumo di more come prodotto fresco sia per la rusticità della specie che consente la valorizzazione di aree marginali. Di interesse è anche la possibilità di diversificazione delle produzioni aziendali. Conseguentemente, è aumentata la richiesta di materiale vivaistico di qualità e la coltura in vitro può essere un valido sistema di propagazione. In tale contesto, la possibilità di incrementare la produttività, anche attraverso una gestione più efficace del materiale vitro-derivato, può essere conseguita mediante la tecnologia dell’incapsulamento per la produzione di semi sintetici. La presente sperimentazione è stata condotta sulla cultivar Thornfree per individuare il tipo di propagulo da incapsulare e i trattamenti per favorire la radicazione. In particolare, sono stati sottoposti a incapsulamento due tipi di propaguli: il singolo nodo e la base dei cespi. Per migliorare i parametri relativi alla radicazione sono stati saggiati tre diversi trattamenti: immersione dei propaguli in una Soluzione Liquida Induttiva (SLI) prima o dopo l’incapsulamento e aumento della concentrazione di IBA nell’endosperma artificiale. Dai risultati ottenuti emerge che la base dei cespi è il propagulo più idoneo in quanto le plantule ottenute mostrano un maggior numero di radici e un peso fresco e secco più elevati rispetto a quelle derivanti dal singolo nodo incapsulato. Inoltre, l’aumento dell’IBA nella matrice incapsulante garantisce migliori livelli di conversione con lo sviluppo di plantule vigorose rispetto all’immersione dei propaguli o delle capsule in SLI. Ulteriori studi potranno valutare altri fattori, come l’effetto della temperatura e del tempo di conservazione delle capsule, nonché della tipologia del substrato di semina.

Studi preliminari sull’incapsulamento di propaguli vitro-derivati di Rubus fruticosus (L.).

Luca Regni
;
Simona Lucia Facchin;Primo Proietti;Maurizio Micheli
2024

Abstract

Negli ultimi decenni l’attenzione per la coltivazione del rovo (Rubus fruticosus L.) è cresciuta grazie sia all’aumento del consumo di more come prodotto fresco sia per la rusticità della specie che consente la valorizzazione di aree marginali. Di interesse è anche la possibilità di diversificazione delle produzioni aziendali. Conseguentemente, è aumentata la richiesta di materiale vivaistico di qualità e la coltura in vitro può essere un valido sistema di propagazione. In tale contesto, la possibilità di incrementare la produttività, anche attraverso una gestione più efficace del materiale vitro-derivato, può essere conseguita mediante la tecnologia dell’incapsulamento per la produzione di semi sintetici. La presente sperimentazione è stata condotta sulla cultivar Thornfree per individuare il tipo di propagulo da incapsulare e i trattamenti per favorire la radicazione. In particolare, sono stati sottoposti a incapsulamento due tipi di propaguli: il singolo nodo e la base dei cespi. Per migliorare i parametri relativi alla radicazione sono stati saggiati tre diversi trattamenti: immersione dei propaguli in una Soluzione Liquida Induttiva (SLI) prima o dopo l’incapsulamento e aumento della concentrazione di IBA nell’endosperma artificiale. Dai risultati ottenuti emerge che la base dei cespi è il propagulo più idoneo in quanto le plantule ottenute mostrano un maggior numero di radici e un peso fresco e secco più elevati rispetto a quelle derivanti dal singolo nodo incapsulato. Inoltre, l’aumento dell’IBA nella matrice incapsulante garantisce migliori livelli di conversione con lo sviluppo di plantule vigorose rispetto all’immersione dei propaguli o delle capsule in SLI. Ulteriori studi potranno valutare altri fattori, come l’effetto della temperatura e del tempo di conservazione delle capsule, nonché della tipologia del substrato di semina.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1543094
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