In questo saggio si propone una doppia riflessione: la prima (teorica) su come “ricostruire” la complessità sistemica che caratterizza la nostra contemporaneità attraverso le regole del progetto, analizzando la città ed il suo territorio come un ecosistema ed un insieme di reti interconnesse in una logica di riuso e valorizzazione delle risorse esistenti; la seconda (applicativa) sulla dimensione transcalare del progetto d’architettura, attenta ad incorporare in un’unica cornice aspetti che fino ad oggi erano stati affrontati separatamente. Da questo punto di vista, il territorio umbro costituisce un laboratorio naturale per la sperimentazione e l’applicazione di nuove strategie progettuali, atte a coniugare la dimensione territoriale-infrastrutturale con quella architettonica, tipicamente compositiva”. La ricerca ha riguardato la riqualificazione del patrimonio edilizio della Ferrovia Centrale Umbra in una logica integrata a cavallo tra l’intermodalità delle stazioni e lo sviluppo economico delle aree attraversate dalla linea del ferro. Fra le idee di fondo del master plan, discusse con gli entri preposti (Regione Umbria e organi della FCU), va sottolineato il ruolo delle piccole stazioni e di alcuni caselli (alcuni dei quali dismessi da anni), ripensati sia come piccoli hub per la mobilità ciclabile (ciclostelli) e sia come piccole strutture ricettive adatte a soddisfare la crescente richiesta di turismo lento. I progetti hanno affrontato la riqualificazione di due ex siti industriali collocati lungo l’asse ferroviario che unisce Terni a Sansepolcro: il primo a Todi, accanto alla stazione Todi-Ponte Rio, riguardante l’ex-molino e pastificio Cappelletti, il secondo a Umbertide, comprendente le aree di pertinenza della stazione ferroviaria (officine, magazzini, parcheggio). In conclusione, prendendo spunto anche dai precedenti forum, appare necessaria e indispensabile una riflessione sul carattere multidisciplinare e transcalare del progetto, alla luce di una rinnovata lettura degli strumenti tramandati dalla tradizione disciplinare.

La dimensione transcalare del progetto. Sperimentazioni didattiche per la riqualificazione di ex-aree industriali, stazioni e caselli siti lungo la Ferroviaria Centrale Umbra

Paolo Verducci
2022

Abstract

In questo saggio si propone una doppia riflessione: la prima (teorica) su come “ricostruire” la complessità sistemica che caratterizza la nostra contemporaneità attraverso le regole del progetto, analizzando la città ed il suo territorio come un ecosistema ed un insieme di reti interconnesse in una logica di riuso e valorizzazione delle risorse esistenti; la seconda (applicativa) sulla dimensione transcalare del progetto d’architettura, attenta ad incorporare in un’unica cornice aspetti che fino ad oggi erano stati affrontati separatamente. Da questo punto di vista, il territorio umbro costituisce un laboratorio naturale per la sperimentazione e l’applicazione di nuove strategie progettuali, atte a coniugare la dimensione territoriale-infrastrutturale con quella architettonica, tipicamente compositiva”. La ricerca ha riguardato la riqualificazione del patrimonio edilizio della Ferrovia Centrale Umbra in una logica integrata a cavallo tra l’intermodalità delle stazioni e lo sviluppo economico delle aree attraversate dalla linea del ferro. Fra le idee di fondo del master plan, discusse con gli entri preposti (Regione Umbria e organi della FCU), va sottolineato il ruolo delle piccole stazioni e di alcuni caselli (alcuni dei quali dismessi da anni), ripensati sia come piccoli hub per la mobilità ciclabile (ciclostelli) e sia come piccole strutture ricettive adatte a soddisfare la crescente richiesta di turismo lento. I progetti hanno affrontato la riqualificazione di due ex siti industriali collocati lungo l’asse ferroviario che unisce Terni a Sansepolcro: il primo a Todi, accanto alla stazione Todi-Ponte Rio, riguardante l’ex-molino e pastificio Cappelletti, il secondo a Umbertide, comprendente le aree di pertinenza della stazione ferroviaria (officine, magazzini, parcheggio). In conclusione, prendendo spunto anche dai precedenti forum, appare necessaria e indispensabile una riflessione sul carattere multidisciplinare e transcalare del progetto, alla luce di una rinnovata lettura degli strumenti tramandati dalla tradizione disciplinare.
2022
9791280379023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1548944
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