Privilegiando l’analisi dei procedimenti ironici e in particolare della struttura della ripetizione presenti in Bouvard et Pécuchet l’articolo propone una disamina delle riflessioni sulla storia, sul progresso e sulle nuove modalità di acquisizione del sapere nella società tendenzialmente democratica del secondo Ottocento che Flaubert espone nel suo «romanzo filosofico» rimasto incompiuto: formidabile satira nei confronti di una cultura sempre più massicciamente modellata dalla frammentazione dei saperi, disperante registrazione dell’impoverimento spirituale determinato dal primato di conoscenze tecniche che non si traducono in un’immagine armonica del mondo. La dicotomia fra sapere e senso costituisce in effetti l’opposizione fondamentale dell’opera. La negazione della storia ribadita dal testo si riflette narrativamente in una retorica dell’iterazione che si manifesta a più livelli. Mutuando una nozione elaborata nell’ambito della retorica pragmatica, si potrebbe dire che Flaubert ricorre a una sistematica mention-écho il cui esito finale è quello di inficiare la fondatezza dei contenuti dell’enunciato attraverso la forma stessa dell’enunciazione.

BOUVARD ET PÉCUCHET : L’IRONIA E LA STORIA

susanna alessandrelli
2021

Abstract

Privilegiando l’analisi dei procedimenti ironici e in particolare della struttura della ripetizione presenti in Bouvard et Pécuchet l’articolo propone una disamina delle riflessioni sulla storia, sul progresso e sulle nuove modalità di acquisizione del sapere nella società tendenzialmente democratica del secondo Ottocento che Flaubert espone nel suo «romanzo filosofico» rimasto incompiuto: formidabile satira nei confronti di una cultura sempre più massicciamente modellata dalla frammentazione dei saperi, disperante registrazione dell’impoverimento spirituale determinato dal primato di conoscenze tecniche che non si traducono in un’immagine armonica del mondo. La dicotomia fra sapere e senso costituisce in effetti l’opposizione fondamentale dell’opera. La negazione della storia ribadita dal testo si riflette narrativamente in una retorica dell’iterazione che si manifesta a più livelli. Mutuando una nozione elaborata nell’ambito della retorica pragmatica, si potrebbe dire che Flaubert ricorre a una sistematica mention-écho il cui esito finale è quello di inficiare la fondatezza dei contenuti dell’enunciato attraverso la forma stessa dell’enunciazione.
2021
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