Alcuni alberi possiedono, oltre che un valore legato alla loro utilità materiale, anche un’importanza in virtù del loro ruolo nel paesaggio, nella storia o nella cultura di una comunità. Questi particolari esemplari, detti monumentali, sono tutelati dalla legge italiana n.10/2013, la quale ne impedisce il dan neggiamento o l’abbattimento, e sono inseriti in un elenco Nazionale degli Alberi Monumentali, al fine di operare un censimento degli esemplari presenti sul territorio italiano. Il caso studio inerente questo lavoro riguarda un esemplare di Quercus ilex (leccio), situato nel giardino del Castello del Comune di Vacone (Rieti), di recente inserito nell’elenco suddetto. Questa pianta presenta una struttura singolare, sviluppatasi probabilmente come conseguenza dell’ombreggiamento proiettato su di esso dal corpo principale del Castello. Il suo asse principale, in conseguenza di una repentina perdita di dominanza api cale, si è diviso molto presto in due branche secondarie diramatesi in direzioni opposte, separatesi anco ra fino a formare quattro grandi branche. Questa struttura risulta notevolmente sbilanciata e può rischia re di costituire un pericolo per quanti frequentano quotidianamente le aree pubbliche contigue alla pro prietà privata in cui sorge il Castello. La chioma del leccio, inoltre, è stata attaccata, negli ultimi anni, dal parassita Dryomyia lichtensteini (F. Löw), conosciuto meglio come “Cecidomia del leccio”, un dit tero che depone le sue uova sulle foglie dei germogli. In questo lavoro sono riportate le conclusioni pre liminari risultanti da un recente monitoraggio visivo delle condizioni biomeccaniche e, in parte, fitopa tologiche dell’esemplare. A conclusione di tali valutazioni sono state formulate ipotesi di intervento a breve-medio termine per assicurare un minimo livello di sicurezza nella fruizione dell’area interessata e sono state suggerite alcune attività volte a migliorare la situazione dell’esemplare: potature di alleggeri mento della chioma ed allontanamento dei residui parassitati, puntellamento a terra delle branche princi pali e consolidamento della chioma, oltre ad un successivo monitoraggio strumentale più approfondito.
Il leccio del castello di Vacone (Rieti): analisi preliminari delle condizioni biomeccaniche
Maurizio Micheli
;Alessandro Minicucci;Luca Regni
2023
Abstract
Alcuni alberi possiedono, oltre che un valore legato alla loro utilità materiale, anche un’importanza in virtù del loro ruolo nel paesaggio, nella storia o nella cultura di una comunità. Questi particolari esemplari, detti monumentali, sono tutelati dalla legge italiana n.10/2013, la quale ne impedisce il dan neggiamento o l’abbattimento, e sono inseriti in un elenco Nazionale degli Alberi Monumentali, al fine di operare un censimento degli esemplari presenti sul territorio italiano. Il caso studio inerente questo lavoro riguarda un esemplare di Quercus ilex (leccio), situato nel giardino del Castello del Comune di Vacone (Rieti), di recente inserito nell’elenco suddetto. Questa pianta presenta una struttura singolare, sviluppatasi probabilmente come conseguenza dell’ombreggiamento proiettato su di esso dal corpo principale del Castello. Il suo asse principale, in conseguenza di una repentina perdita di dominanza api cale, si è diviso molto presto in due branche secondarie diramatesi in direzioni opposte, separatesi anco ra fino a formare quattro grandi branche. Questa struttura risulta notevolmente sbilanciata e può rischia re di costituire un pericolo per quanti frequentano quotidianamente le aree pubbliche contigue alla pro prietà privata in cui sorge il Castello. La chioma del leccio, inoltre, è stata attaccata, negli ultimi anni, dal parassita Dryomyia lichtensteini (F. Löw), conosciuto meglio come “Cecidomia del leccio”, un dit tero che depone le sue uova sulle foglie dei germogli. In questo lavoro sono riportate le conclusioni pre liminari risultanti da un recente monitoraggio visivo delle condizioni biomeccaniche e, in parte, fitopa tologiche dell’esemplare. A conclusione di tali valutazioni sono state formulate ipotesi di intervento a breve-medio termine per assicurare un minimo livello di sicurezza nella fruizione dell’area interessata e sono state suggerite alcune attività volte a migliorare la situazione dell’esemplare: potature di alleggeri mento della chioma ed allontanamento dei residui parassitati, puntellamento a terra delle branche princi pali e consolidamento della chioma, oltre ad un successivo monitoraggio strumentale più approfondito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.