Nello scenario attuale, fenomeni come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e le diverse problematiche ambientali influiscono negativamente sulle produzioni agricole. Una agricoltura che si possa definire moderna dovrebbe proteggersi da tali dinamiche e, a sua volta, adottare nuove stra tegie per ridurre al minimo il proprio impatto sugli ecosistemi. A questo proposito, l’impiego di sostan ze biostimolanti sembrerebbe rappresentare una soluzione praticabile per migliorare la quantità e la qua lità delle produzioni delle colture agrarie e l’efficienza d’uso dei fertilizzanti e dell’acqua, incrementan do la resistenza delle piante a stress biotici e abiotici. Gli studi su questi temi sono stati avviati da tempo, sia analizzando il comportamento in pieno campo dei vegetali trattati che raccogliendo utili informazioni preliminari anche con procedure di laboratorio, più veloci e meno condizionate dalla pos sibile interferenza di fattori soggetti a variabilità. Lo scopo di questo lavoro è stato la valutazione degli effetti di alcune sostanze biostimolanti sulla proliferazione in vitro della varietà di luppolo “Cascade”. La scelta di tale specie coltivata non è casuale: considerando, infatti, l’incremento della domanda e del prezzo di mercato dei coni e la possibilità di diversificazione reddituale dovuta alla multifunzionalità del prodotto, il luppolo rappresenta una coltura ad elevato potenziale economico. Per di più, a causa della mancanza di un settore vivaistico specializzato sul territorio nazionale, la domanda di mercato di mate riale vegetale per nuovi impianti non è ancora totalmente soddisfatta; un valido supporto al settore vivaistico può essere dato dalle colture in vitro che contribuirebbero ad aumentare il numero di piante prodotte, limitando, in questo modo, il commercio di piante non certificate e di basso valore agronomi co. A tal fine, anche sulla scorta di esperienze preliminari condotte su altre specie, sono stati impiegate tre differenti sostanze: Sinergon Bio-Cifo (prodotto commerciale a base di idrolizzati proteici), olio di neem (ottenuto dai semi di Azadirachta indica) ed estratto di alga spirulina (Arthrospira platensis). I risultati hanno mostrato che i trattamenti studiati hanno stimolato la crescita delle masse proliferate di luppolo, facendo rilevare, per i parametri osservati, valori superiori al controllo, con particolare riferi mento alla sostanza secca delle masse neoformate. I risultati ottenuti in questa sperimentazione sono un’ottima base di partenza per studi futuri, in quanto confermano, anche su luppolo coltivato in vitro, quanto già rilevato in altre specie con l’impiego dell’olio di neem e Spirulina e rappresentano la prima evidenza scientifica sull’uso di Sinergon Bio in coltura asettica.

Effetto di sostanze biostimolanti sulla proliferazione in vitro di luppolo

Maurizio Micheli
;
Luca Regni;Nicola Cinosi;Simona Lucia Facchin;
2023

Abstract

Nello scenario attuale, fenomeni come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e le diverse problematiche ambientali influiscono negativamente sulle produzioni agricole. Una agricoltura che si possa definire moderna dovrebbe proteggersi da tali dinamiche e, a sua volta, adottare nuove stra tegie per ridurre al minimo il proprio impatto sugli ecosistemi. A questo proposito, l’impiego di sostan ze biostimolanti sembrerebbe rappresentare una soluzione praticabile per migliorare la quantità e la qua lità delle produzioni delle colture agrarie e l’efficienza d’uso dei fertilizzanti e dell’acqua, incrementan do la resistenza delle piante a stress biotici e abiotici. Gli studi su questi temi sono stati avviati da tempo, sia analizzando il comportamento in pieno campo dei vegetali trattati che raccogliendo utili informazioni preliminari anche con procedure di laboratorio, più veloci e meno condizionate dalla pos sibile interferenza di fattori soggetti a variabilità. Lo scopo di questo lavoro è stato la valutazione degli effetti di alcune sostanze biostimolanti sulla proliferazione in vitro della varietà di luppolo “Cascade”. La scelta di tale specie coltivata non è casuale: considerando, infatti, l’incremento della domanda e del prezzo di mercato dei coni e la possibilità di diversificazione reddituale dovuta alla multifunzionalità del prodotto, il luppolo rappresenta una coltura ad elevato potenziale economico. Per di più, a causa della mancanza di un settore vivaistico specializzato sul territorio nazionale, la domanda di mercato di mate riale vegetale per nuovi impianti non è ancora totalmente soddisfatta; un valido supporto al settore vivaistico può essere dato dalle colture in vitro che contribuirebbero ad aumentare il numero di piante prodotte, limitando, in questo modo, il commercio di piante non certificate e di basso valore agronomi co. A tal fine, anche sulla scorta di esperienze preliminari condotte su altre specie, sono stati impiegate tre differenti sostanze: Sinergon Bio-Cifo (prodotto commerciale a base di idrolizzati proteici), olio di neem (ottenuto dai semi di Azadirachta indica) ed estratto di alga spirulina (Arthrospira platensis). I risultati hanno mostrato che i trattamenti studiati hanno stimolato la crescita delle masse proliferate di luppolo, facendo rilevare, per i parametri osservati, valori superiori al controllo, con particolare riferi mento alla sostanza secca delle masse neoformate. I risultati ottenuti in questa sperimentazione sono un’ottima base di partenza per studi futuri, in quanto confermano, anche su luppolo coltivato in vitro, quanto già rilevato in altre specie con l’impiego dell’olio di neem e Spirulina e rappresentano la prima evidenza scientifica sull’uso di Sinergon Bio in coltura asettica.
2023
978-88-32054-05-7
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