L'evoluzione del programma Leader e dei gruppi di azione locale italiani (Gal). 30 anni di politiche di sviluppo territoriale partecipativo e place-based

The main goal of this study is to demonstrate that the partnership approach of the LEADER and the Local Action Groups (LAGs) is one of the main levers for the participatory, endogenous and lasting development of the territory. The work is based on literature review, technical, legal, programmatic and government documents, original data, and interviews with experts (1). In particular, the Italian experience in the period 1991-2013 was examined. LEADER and LAGs have reached full maturity during this period,while the 2014-2020 EU programming cycle is still in progress. It should be remembered that within the last seven years, the Italian National Strategy for Internal Areas (Strategia nazionale aree interne, Snai) has been implemented. In the first part of the article, the LEADER method is presented, taking into account the transformation of the concept of rurality from the ’50s up to today. The link between LEADER and the rurality paradigm that the OECD launched in 2006 to implement place-based rural development policies globally is highlighted. The second part examines the ability of LAGs to adapt to the complexity of the territories, comparing some European experiences. Moreover, it critically discusses the Italian case and the qualitative evolution of the LAGs and LEADER. In the last part, the characteristics of the LAGs are discussed, and some considerations are expressed on the partnership in the context of place-based policies, of which Snai is also part, as it is the most recent experimentation of participatory local development based on partnership approaches.The article demonstrates that the decisional and functional autonomy of public-private partnerships, the continuity of territorial policies and the integrated application of local development principles are the strengths of participatory local development.

L’articolo che si colloca nel filone di studi di politiche di sviluppo territoriale centrati sul coinvolgimento degli attori locali, ha l’obiettivo di dimostrare che l’approccio partenariale dell’esperienza Leader e dei Gruppi di azione locali (GAL) è una delle principali leve per lo sviluppo del territorio partecipativo, endogeno e duraturo. Il lavoro si basa sulla revisione della letteratura di settore, l’esame di documenti tecnici, giuridici, programmatici e governativi, e su dati e informazioni originali e colloqui con esperti e protagonisti. In particolare, viene esaminata l’esperienza italiana dei GAL nel periodo 1991-2013, perché in questo ventennio si compie la piena maturazione di Leader e degli stessi GAL e perché è ancora in corso la programmazione 2014-2020. A partire dall’evoluzione del concetto di ruralità dagli anni ’50 ad oggi, nella prima parte dell’articolo si presenta il metodo Leader e si evidenzia il legame tra questo e il paradigma della ruralità che l’Ocse ha lanciato nel 2006 per implementare le politiche di sviluppo rurale place-based su scala globale. Nella seconda parte, si approfondisce la capacità dei Gal di adattarsi alla complessità dei territori, confrontando alcune esperienze europee. L’attenzione viene quindi rivolta al caso italiano e all’evoluzione qualitativa dei Gal con l’evolvere di Leader. Nell’ultima parte si discute della organizzazione e delle funzioni dei Gal come leva per lo sviluppo locale partecipativo e si esprimono alcune considerazioni sullo strumento del partenariato nel quadro di politiche place-based in cui è ricompresa anche la Snai. L’articolo dimostra che l’autonomia decisionale e funzionale degli istituti partenariali pubblico- privati, la continuità data alle politiche territoriali e l’applicazione integrata dei principi dello sviluppo locale sono i punti di forza dello sviluppo locale partecipativo.