Viktor Orbán, figura centrale della politica ungherese, emerge a fine anni ’80 come cofondatore di Fidesz, un movimento giovanile liberale anti-comunista. Il suo discorso del 1989 durante la riesumazione di Imre Nagy, leader della rivoluzione ungherese del 1956, lo rese celebre, invocando il ritiro delle truppe sovietiche. Fidesz, inizialmente liberale, si spostò verso posizioni conservatrici e nazionaliste negli anni ’90, consentendo a Orbán di conquistare consensi tra i delusi della transizione post-comunista. Dopo il primo governo negli anni ’90, Orbán tornò al potere nel 2010, trasformando radicalmente l’Ungheria con politiche sovraniste. Nel 2013, propose sette tesi per il futuro dell’Europa, enfatizzando la sovranità economica e il ruolo centrale della famiglia, sostenendo che gli stati devono controllare le proprie politiche economiche per affrontare le sfide della globalizzazione. Da qui parte la sua ascesa come leader controverso e in opposizione a molte decisioni maturate a Bruxelles. Il saggio ripercorre dunque le tappe che lo mantengono ancora oggi al potere e lo fa servendosi di fonti anche in lingua magiara nonché di lavori internazionali. Un punto di vista nuovo e originale sulla sua figura politica e istituzionale
La grande svolta. Viktor Orbán e la sua Ungheria su misura
Francesco Randazzo
2022
Abstract
Viktor Orbán, figura centrale della politica ungherese, emerge a fine anni ’80 come cofondatore di Fidesz, un movimento giovanile liberale anti-comunista. Il suo discorso del 1989 durante la riesumazione di Imre Nagy, leader della rivoluzione ungherese del 1956, lo rese celebre, invocando il ritiro delle truppe sovietiche. Fidesz, inizialmente liberale, si spostò verso posizioni conservatrici e nazionaliste negli anni ’90, consentendo a Orbán di conquistare consensi tra i delusi della transizione post-comunista. Dopo il primo governo negli anni ’90, Orbán tornò al potere nel 2010, trasformando radicalmente l’Ungheria con politiche sovraniste. Nel 2013, propose sette tesi per il futuro dell’Europa, enfatizzando la sovranità economica e il ruolo centrale della famiglia, sostenendo che gli stati devono controllare le proprie politiche economiche per affrontare le sfide della globalizzazione. Da qui parte la sua ascesa come leader controverso e in opposizione a molte decisioni maturate a Bruxelles. Il saggio ripercorre dunque le tappe che lo mantengono ancora oggi al potere e lo fa servendosi di fonti anche in lingua magiara nonché di lavori internazionali. Un punto di vista nuovo e originale sulla sua figura politica e istituzionaleI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.