Utilizzando una metodologia già sperimentata e basata sul rilevamento dei caratteri morfologici e sedimentari degli alvei fluviali (Tacconi, 1990), sono stati considerati due tratti dei Fiumi Arno e Tevere (il Valdarno inferiore e l'Alta Valtiberina) nei quali l'intervento antropico è stato tale da influenzare in maniera determinante la dinamica fluviale e l'evoluzione del tracciato. Il confronto tra la situazione attuale e quella desumibile da produzioni cartografiche precedenti (comprese quelle "storiche" pubblicate nei secoli scorsi), ha permesso di identificare le modificazioni plano-altimetriche subite dai corsi d'acqua e di fare alcune ipotesi sulle loro cause. L'inalveazione, la sistemazione arginale e la rettifica degli alvei risultano essere le principali cause delle variazioni planimetriche, tra le quali la più evidente è la forte diminuzione di larghezza dell'alveo di piena. Tali modifiche hanno per altro aumentato la capacità di trasporto della corrente e quindi il potere erosivo dei corsi d'acqua che va a sommarsi alla presumibile drastica diminuzione del trasporto solido. Quest'ultima è causata sia dalla presenza di invasi artificiali a monte dei tratti considerati, ma soprattutto dall'intensa attività estrattiva di inerti che ha interessato direttamente gli alvei e le aree golenali negli ultimi decenni. Tale sembra essere la causa più probabile dell'attuale tendenza all'erosione lineare di Arno e Tevere nei tratti considerati che hanno manifestato un deciso approfondimento dell'alveo in tempi recenti con tutti i problemi di stabilità delle sponde che questo processo comporta.

Dinamica fluviale recente di alcuni tratti dei Fiumi Arno e Tevere.

CENCETTI, Corrado;CONVERSINI, Pietro;TACCONI, Paolo
1991

Abstract

Utilizzando una metodologia già sperimentata e basata sul rilevamento dei caratteri morfologici e sedimentari degli alvei fluviali (Tacconi, 1990), sono stati considerati due tratti dei Fiumi Arno e Tevere (il Valdarno inferiore e l'Alta Valtiberina) nei quali l'intervento antropico è stato tale da influenzare in maniera determinante la dinamica fluviale e l'evoluzione del tracciato. Il confronto tra la situazione attuale e quella desumibile da produzioni cartografiche precedenti (comprese quelle "storiche" pubblicate nei secoli scorsi), ha permesso di identificare le modificazioni plano-altimetriche subite dai corsi d'acqua e di fare alcune ipotesi sulle loro cause. L'inalveazione, la sistemazione arginale e la rettifica degli alvei risultano essere le principali cause delle variazioni planimetriche, tra le quali la più evidente è la forte diminuzione di larghezza dell'alveo di piena. Tali modifiche hanno per altro aumentato la capacità di trasporto della corrente e quindi il potere erosivo dei corsi d'acqua che va a sommarsi alla presumibile drastica diminuzione del trasporto solido. Quest'ultima è causata sia dalla presenza di invasi artificiali a monte dei tratti considerati, ma soprattutto dall'intensa attività estrattiva di inerti che ha interessato direttamente gli alvei e le aree golenali negli ultimi decenni. Tale sembra essere la causa più probabile dell'attuale tendenza all'erosione lineare di Arno e Tevere nei tratti considerati che hanno manifestato un deciso approfondimento dell'alveo in tempi recenti con tutti i problemi di stabilità delle sponde che questo processo comporta.
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