La nota illustra i risultati di un'analisi dei caratteri morfologici, sedimentari ed antropici di un tratto d'alveo del F. Tevere, al confine tra l'Umbria e la Toscana. L'attività antropica, particolarmente intensa in quest'area, è consistita soprattutto nell'estrazione di inerti dall'alveo e dalle aree golenali; questa, insieme con la realizzazione di un invaso artificiale presso la stretta di Montedoglio (M.ti Rognosi), ha provocato una forte diminuzione del trasporto solido, specie di quello grossolano di fondo, che ha innescato processi di erosione laterale e lineare. Gli interventi di arginatura e di sistemazione idraulica condotti fin dal secolo scorso, hanno inoltre diminuito la larghezza dell'alveo pieno e modificato la naturale tendenza del fiume a creare un alveo di tipo braided, caratteristica che il corso d'acqua non ha potuto mantenere se non in un breve tratto situato appena a valle della diga. I fenomeni di instabilità non interessano tuttavia in modo omogeneo l'intero tratto studiato; da qui la suddivisione dello stesso in sette porzioni caratteristiche che presentano al loro interno una sostanziale omogeneità degli elementi morfologici, sedimentari ed antropici di maggiore interesse. Nel complesso è prevedibile che lo stato di forte erosione riscontrato continuerà a mettere in crisi la stabilità dell'alveo, sia in senso planimetrico che altimetrico. Lo stato di degrado attuale è determinato principalmente dall'attività estrattiva che, seppure in teoria cessata, viene ancora praticata abusivamente (o più o meno legalizzata, con la giustificazione di effettuare "lavori di ordinaria manutenzione dell'alveo") e comunque fa ancora risentire i suoi effetti sul trasporto solido. La situazione è destinata a peggiorare in futuro, in quanto sarà influenzata dall'effetto determinato dalla presenza della diga di Montedoglio che, funzionando da trappola totale per i sedimenti grossolani, accentuerà il deficit sedimentario già riscontrato.
Attività antropica e dinamica fluviale nell'Alta Val Tiberina.
CENCETTI, Corrado;TACCONI, Paolo;CONVERSINI, Pietro
1994
Abstract
La nota illustra i risultati di un'analisi dei caratteri morfologici, sedimentari ed antropici di un tratto d'alveo del F. Tevere, al confine tra l'Umbria e la Toscana. L'attività antropica, particolarmente intensa in quest'area, è consistita soprattutto nell'estrazione di inerti dall'alveo e dalle aree golenali; questa, insieme con la realizzazione di un invaso artificiale presso la stretta di Montedoglio (M.ti Rognosi), ha provocato una forte diminuzione del trasporto solido, specie di quello grossolano di fondo, che ha innescato processi di erosione laterale e lineare. Gli interventi di arginatura e di sistemazione idraulica condotti fin dal secolo scorso, hanno inoltre diminuito la larghezza dell'alveo pieno e modificato la naturale tendenza del fiume a creare un alveo di tipo braided, caratteristica che il corso d'acqua non ha potuto mantenere se non in un breve tratto situato appena a valle della diga. I fenomeni di instabilità non interessano tuttavia in modo omogeneo l'intero tratto studiato; da qui la suddivisione dello stesso in sette porzioni caratteristiche che presentano al loro interno una sostanziale omogeneità degli elementi morfologici, sedimentari ed antropici di maggiore interesse. Nel complesso è prevedibile che lo stato di forte erosione riscontrato continuerà a mettere in crisi la stabilità dell'alveo, sia in senso planimetrico che altimetrico. Lo stato di degrado attuale è determinato principalmente dall'attività estrattiva che, seppure in teoria cessata, viene ancora praticata abusivamente (o più o meno legalizzata, con la giustificazione di effettuare "lavori di ordinaria manutenzione dell'alveo") e comunque fa ancora risentire i suoi effetti sul trasporto solido. La situazione è destinata a peggiorare in futuro, in quanto sarà influenzata dall'effetto determinato dalla presenza della diga di Montedoglio che, funzionando da trappola totale per i sedimenti grossolani, accentuerà il deficit sedimentario già riscontrato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.