La costruzione e la manutenzione delle strade è sempre più oggetto di valutazioni relative agli effetti indotti nel contesto in cui risulta inserita l’infrastruttura. In particolare appare evidente che i leganti bituminosi, con la loro caratteristica colorazione scura, conferiscono alle pavimentazioni un elevato impatto estetico che ne penalizza l’integrazione con l’ambiente circostante sia in ambito urbano che extraurbano. Allo scopo di evitare l’insorgere di tali effetti indesiderati, in ambiti di elevato pregio monumentale e/o naturalistico, sono stati di recente introdotti sul mercato dei leganti sintetici trasparenti, eventualmente pigmentabili, in grado di produrre miscele caratterizzate da una tonalità dipendente dalla colorazione degli aggregati lapidei impiegati. Ad esempio, il loro utilizzo può essere previsto in particolari aree urbane, come piazze o vie interne ai centri storici che richiedono una attenta salvaguardia del patrimonio architettonico ed artistico, nelle quali tali miscele possono costituire una valida alternativa ai lastricati e alle pavimentazioni in pietra. A tale esigenza occorre tuttavia abbinare una verifica funzionale del legante per evitare che il vantaggio di natura estetica apportato da tali nuovi prodotti risulti compromesso da un comportamento meccanico inadeguato. Il presente studio è stato svolto proprio nell’ottica di indagare il comportamento reologico di un legante sintetico trasparente, attraverso l’impiego di un reometro rotazionale, confrontandone le prestazioni con quelle di bitumi stradali tradizionali e modificati. La necessità di fornire una caratterizzazione reologica è ritenuta essenziale, in quanto gli ammaloramenti più ricorrenti nelle pavimentazioni possono essere messi in relazione con le proprietà meccaniche della fase legante. Sono stati inoltre valutati gli effetti derivanti dal ciclo produttivo della miscela che prevede l’impiego del legante trasparente, effettuando un’analisi cromatica al variare di un trattamento termico controllato, allo scopo di individuare i limiti di decadimento delle proprietà di trasparenza provocati da fenomeni ossidativi. In ultima analisi è stata considerata la suscettibilità all’acqua del legante sintetico, in presenza di aggregati lapidei sia di natura calcarea che silicea. Alla luce dei risultati conseguiti, è stata verificata l’esistenza di un limite di temperatura oltre il quale si pregiudica il mantenimento della trasparenza del legante. Da un punto di vista reologico sono state inoltre riscontrate proprietà peculiari che sottolineano la natura sintetica del prodotto, denotando comunque caratteristiche prestazionali paragonabili a quelle dei bitumi stradali di riferimento. Infine le prove di spogliamento hanno permesso di evidenziare una elevata capacità di adesione del legante a prescindere dalla natura mineralogica degli aggregati impiegati nelle miscele.
Comportamento reologico di leganti sintetici per arredi urbani e miscele stradali
CERNI, Gianluca
2003
Abstract
La costruzione e la manutenzione delle strade è sempre più oggetto di valutazioni relative agli effetti indotti nel contesto in cui risulta inserita l’infrastruttura. In particolare appare evidente che i leganti bituminosi, con la loro caratteristica colorazione scura, conferiscono alle pavimentazioni un elevato impatto estetico che ne penalizza l’integrazione con l’ambiente circostante sia in ambito urbano che extraurbano. Allo scopo di evitare l’insorgere di tali effetti indesiderati, in ambiti di elevato pregio monumentale e/o naturalistico, sono stati di recente introdotti sul mercato dei leganti sintetici trasparenti, eventualmente pigmentabili, in grado di produrre miscele caratterizzate da una tonalità dipendente dalla colorazione degli aggregati lapidei impiegati. Ad esempio, il loro utilizzo può essere previsto in particolari aree urbane, come piazze o vie interne ai centri storici che richiedono una attenta salvaguardia del patrimonio architettonico ed artistico, nelle quali tali miscele possono costituire una valida alternativa ai lastricati e alle pavimentazioni in pietra. A tale esigenza occorre tuttavia abbinare una verifica funzionale del legante per evitare che il vantaggio di natura estetica apportato da tali nuovi prodotti risulti compromesso da un comportamento meccanico inadeguato. Il presente studio è stato svolto proprio nell’ottica di indagare il comportamento reologico di un legante sintetico trasparente, attraverso l’impiego di un reometro rotazionale, confrontandone le prestazioni con quelle di bitumi stradali tradizionali e modificati. La necessità di fornire una caratterizzazione reologica è ritenuta essenziale, in quanto gli ammaloramenti più ricorrenti nelle pavimentazioni possono essere messi in relazione con le proprietà meccaniche della fase legante. Sono stati inoltre valutati gli effetti derivanti dal ciclo produttivo della miscela che prevede l’impiego del legante trasparente, effettuando un’analisi cromatica al variare di un trattamento termico controllato, allo scopo di individuare i limiti di decadimento delle proprietà di trasparenza provocati da fenomeni ossidativi. In ultima analisi è stata considerata la suscettibilità all’acqua del legante sintetico, in presenza di aggregati lapidei sia di natura calcarea che silicea. Alla luce dei risultati conseguiti, è stata verificata l’esistenza di un limite di temperatura oltre il quale si pregiudica il mantenimento della trasparenza del legante. Da un punto di vista reologico sono state inoltre riscontrate proprietà peculiari che sottolineano la natura sintetica del prodotto, denotando comunque caratteristiche prestazionali paragonabili a quelle dei bitumi stradali di riferimento. Infine le prove di spogliamento hanno permesso di evidenziare una elevata capacità di adesione del legante a prescindere dalla natura mineralogica degli aggregati impiegati nelle miscele.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.