Il riciclaggio dei prodotti di scarto si presenta, oggigiorno, come uno dei mezzi attraverso i quali attuare uno sviluppo sostenibile del territorio, che tenga conto della qualità ambientale e di uno sfruttamento razionale delle risorse non rinnovabili. È in quest’ottica che il settore delle costruzioni stradali offre numerose soluzioni fra le quali emerge quella del riciclaggio delle pavimentazioni stradali degradate, che si presenta come una delle più importanti tecniche in relazione ai vantaggi ambientali ed energetici che ne conseguono. Infatti, le pavimentazioni stradali flessibili sono soggette, nel corso della loro vita utile, a fenomeni di degrado degli strati superiori in conglomerato bituminoso; per ripristinare l’integrità di tali strutture occorre mettere in atto interventi di manutenzione che comprendano, tra le varie operazioni, la rimozione degli strati ammalorati mediante fresatura, con il conseguente accumulo di materiale di risulta comunemente denominato fresato. La scelta della successiva destinazione d’uso del fresato, costituito da aggregati lapidei e legante bituminoso invecchiato, è una questione di notevole rilevanza della quale si sono occupati a più riprese i ricercatori ed operatori del settore stradale. Attualmente l’opzione di messa a discarica del conglomerato bituminoso fresato, peraltro caratterizzata dai più elevati costi operativi ed ambientali, viene scartata a vantaggio di alternative che prevedono il riciclaggio nelle pavimentazioni stradali stesse. In Italia, al contrario di come avviene in molti altri paesi industrializzati, la tecnica del reimpiego del fresato non ha ancora un largo utilizzo. Infatti, da una stima approssimata sulla quantità di materiale da riciclare proveniente dalla demolizione delle pavimentazioni stradali degradate, risulta che il conglomerato bituminoso fresato, prodotto annualmente, è pari a circa 12 milioni di tonnellate, con una capacità di reimpiego stimata intorno al 15% (circa 1.8 milioni di tonnellate). Tale dato risulta molto inferiore rispetto a quello dei maggiori Paesi sviluppati dove si recupera oltre l’80% dello stesso materiale. Oggi sono disponibili varie possibilità di intervento per ripristinare le pavimentazioni stradali ammalorate, con l’impiego di tecniche e di macchine adatte alle diverse esigenze. Scopo del presente lavoro è quello di offrire un quadro sulla tecnica del riciclaggio a freddo con bitume schiumato e cemento attraverso un percorso che va dal progetto di mixdesign, effettuato in laboratorio, alla verifica delle prestazioni fornite dalle pavimentazioni stradali rigenerate in questo modo.

L’impiego del bitume schiumato nel riciclaggio a freddo delle pavimentazioni stradali

CERNI, Gianluca;
2005

Abstract

Il riciclaggio dei prodotti di scarto si presenta, oggigiorno, come uno dei mezzi attraverso i quali attuare uno sviluppo sostenibile del territorio, che tenga conto della qualità ambientale e di uno sfruttamento razionale delle risorse non rinnovabili. È in quest’ottica che il settore delle costruzioni stradali offre numerose soluzioni fra le quali emerge quella del riciclaggio delle pavimentazioni stradali degradate, che si presenta come una delle più importanti tecniche in relazione ai vantaggi ambientali ed energetici che ne conseguono. Infatti, le pavimentazioni stradali flessibili sono soggette, nel corso della loro vita utile, a fenomeni di degrado degli strati superiori in conglomerato bituminoso; per ripristinare l’integrità di tali strutture occorre mettere in atto interventi di manutenzione che comprendano, tra le varie operazioni, la rimozione degli strati ammalorati mediante fresatura, con il conseguente accumulo di materiale di risulta comunemente denominato fresato. La scelta della successiva destinazione d’uso del fresato, costituito da aggregati lapidei e legante bituminoso invecchiato, è una questione di notevole rilevanza della quale si sono occupati a più riprese i ricercatori ed operatori del settore stradale. Attualmente l’opzione di messa a discarica del conglomerato bituminoso fresato, peraltro caratterizzata dai più elevati costi operativi ed ambientali, viene scartata a vantaggio di alternative che prevedono il riciclaggio nelle pavimentazioni stradali stesse. In Italia, al contrario di come avviene in molti altri paesi industrializzati, la tecnica del reimpiego del fresato non ha ancora un largo utilizzo. Infatti, da una stima approssimata sulla quantità di materiale da riciclare proveniente dalla demolizione delle pavimentazioni stradali degradate, risulta che il conglomerato bituminoso fresato, prodotto annualmente, è pari a circa 12 milioni di tonnellate, con una capacità di reimpiego stimata intorno al 15% (circa 1.8 milioni di tonnellate). Tale dato risulta molto inferiore rispetto a quello dei maggiori Paesi sviluppati dove si recupera oltre l’80% dello stesso materiale. Oggi sono disponibili varie possibilità di intervento per ripristinare le pavimentazioni stradali ammalorate, con l’impiego di tecniche e di macchine adatte alle diverse esigenze. Scopo del presente lavoro è quello di offrire un quadro sulla tecnica del riciclaggio a freddo con bitume schiumato e cemento attraverso un percorso che va dal progetto di mixdesign, effettuato in laboratorio, alla verifica delle prestazioni fornite dalle pavimentazioni stradali rigenerate in questo modo.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/156664
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact