introduzione La testimonianza del minore è di estrema centralità nei processi di presunto abuso o maltrattamento. Al momento della testimonianza esporre il bambino a domande suggestive rischia di portare a modificare i propri ricordi e di ridurre la propria attendibilità. La suggestionabilità consiste nella tendenza individuale ad accettare stimoli suggestivi, modificando la propria traccia mnestica dell’evento. In Italia sono ancora pochi gli studi svolti sulla suggestionabilità nei bambini piccoli. Obiettivi e Metodo: Nel presente studio si è voluto testare la tendenza alla suggestionabilità interrogativa nei bambini tra i 5 e i 7 anni, verificando in che misura i fattori età e genere influenzano il modo in cui i bambini gestiscono lo stimolo suggestivo. Il campione è composto da 48 bambini, bilanciato per età e genere. Il test utilizzato nella ricerca è Il Bonn Test of Statement Suggestibility (1997), ed è una scala costruita per valutare la suggestionabilità individuale nei bambini. Risultati I risultati mostrano che tra maschi e femmine non ci sono differenze significative, e che la suggestionabilità si abbassa con il crescere dell'età. I risultati tendono a suggerire, in accordo con la letteratura internazionale, che la suggestionabilità sia una caratteristica individuale, anche se non si può parlare di uno specifico tratto di personalità, e questo spiega perché all’interno di una stessa classe di età e con pari quoziente intellettivo si ottengono risultati molto diversi. Conclusioni I risultati permettono di delineare, anche se derivano da un campione esiguo e non rappresentativo, il modo in cui bambini piccoli rispondono alle domande suggestive. Le implicazioni a cui rimandano i dati ottenuti possono essere estesi al contesto peritale e rappresentano un primo tentativo di campione di riferimento per confrontare le singole prestazioni dei bambini esaminati in contesto giudiziario.
LA MISURA DELLA SUGGESTIONABILITÀ INFANTILE ATTRAVERSO IL BONN TEST
VAGNI, MONIAMembro del Collaboration Group
2012
Abstract
introduzione La testimonianza del minore è di estrema centralità nei processi di presunto abuso o maltrattamento. Al momento della testimonianza esporre il bambino a domande suggestive rischia di portare a modificare i propri ricordi e di ridurre la propria attendibilità. La suggestionabilità consiste nella tendenza individuale ad accettare stimoli suggestivi, modificando la propria traccia mnestica dell’evento. In Italia sono ancora pochi gli studi svolti sulla suggestionabilità nei bambini piccoli. Obiettivi e Metodo: Nel presente studio si è voluto testare la tendenza alla suggestionabilità interrogativa nei bambini tra i 5 e i 7 anni, verificando in che misura i fattori età e genere influenzano il modo in cui i bambini gestiscono lo stimolo suggestivo. Il campione è composto da 48 bambini, bilanciato per età e genere. Il test utilizzato nella ricerca è Il Bonn Test of Statement Suggestibility (1997), ed è una scala costruita per valutare la suggestionabilità individuale nei bambini. Risultati I risultati mostrano che tra maschi e femmine non ci sono differenze significative, e che la suggestionabilità si abbassa con il crescere dell'età. I risultati tendono a suggerire, in accordo con la letteratura internazionale, che la suggestionabilità sia una caratteristica individuale, anche se non si può parlare di uno specifico tratto di personalità, e questo spiega perché all’interno di una stessa classe di età e con pari quoziente intellettivo si ottengono risultati molto diversi. Conclusioni I risultati permettono di delineare, anche se derivano da un campione esiguo e non rappresentativo, il modo in cui bambini piccoli rispondono alle domande suggestive. Le implicazioni a cui rimandano i dati ottenuti possono essere estesi al contesto peritale e rappresentano un primo tentativo di campione di riferimento per confrontare le singole prestazioni dei bambini esaminati in contesto giudiziario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.