In occasione delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (1265-1321) la lezione, anche economica, che si può desumere dalla Divina Commedia, rimane tuttora valida specie di fronte all’evento pandemico dovuto al Covid-19 che ha riacutizzato alcuni vizi capitali, a sfondo economico, che vengono severamente condannati in alcuni canti dell’Inferno dantesco. Tra questi l’articolo si occupa più in particolare del peccato dell’usura spiegando, come fa Virgilio con Dante nel Canto XI dell’Inferno, la sua natura ed il motivo della sua severa condanna all’epoca di Dante. L’articolo descrive l’incontro di Dante con gli usurai che avviene nel VII cerchio dell’Inferno e che viene narrato nel Canto XVII dell’Inferno. Il racconto dantesco viene incastonato in una breve storia dell’usura nel corso dei secoli che ha gradualmente visto affermarsi la distinzione tra prestito ad un “giusto” tasso di interesse e prestito “usuraio” e che ha registrato, a partire dal 1300, la progressiva legittimazione, a seguito dell’avvento dell’economia mercantile, del prestito ad interesse volto a finanziare attività produttive e commerciali. La condanna non solo dell’usura, ma anche della semplice attività creditizia da parte di Dante rimane invece inappellabile non riuscendo il sommo poeta ad accettare, data la sua mentalità ancorata al mondo cavalleresco, il profondo mutamento economico e sociale in atto Firenze, un cambiamento che aveva reso la città uno dei centri più ricchi dell’Europa dell’epoca. Le caratteristiche dell’economia mercantile fiorentina erano peraltro assai diverse da quelle di altre città dell’Europa del Nord (come le città della Lega anseatica), in cui le regole della concorrenza erano spietate e non mitigate, come l’articolo tenta di dimostrare, dai principi e dalle prassi dell’Economia Civile in vigore a Firenze. Questa condanna di Dante dell’usura torma di attualità sia per le caratteristiche del capitalismo finanziario-patrimoniale contemporaneo connotato, come l’usura medievale, dalla dissociazione tra guadagno stratosferico di ricchezza ed attività lavorativa sia per la recrudescenza dell’usura a causa della crisi economica dovuta alla pandemia. L’articolo illustra l’entità e la dinamica dell’usura in Italia sia nell’intervallo temporale 2015-2020 che in vari sotto periodi del 2020, ovvero al culmine della pandemia. L’articolo analizza anche la localizzazione geografica del fenomeno in Italia nel 2020 e le sue più recenti trasformazioni che vedono un crescente protagonismo della criminalità organizzata. L’articolo esamina in dettaglio le istanze che sono state rivolte nel 2020 al Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura previsto dalla legge n.108/1996 e l’identikit dei beneficiari. Sono altresì considerati nell’articolo i principali risultati di una recente indagine sulla percezione dell’usura e dell’infiltrazione della criminalità organizzata da parte di un campione di imprenditori. Infine l’articolo passa in rassegna le proposte di miglioramento della legge n.108/1996 e tutte le azioni di politica economica e di altra natura che possono essere messe in campo per contrastare l’usura ai tempi del Covid-19.

Dante e l’Economia Civile. Dal Medioevo all’era del Covid-19: una breve storia dell’usura

Cristina Montesi
2021

Abstract

In occasione delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (1265-1321) la lezione, anche economica, che si può desumere dalla Divina Commedia, rimane tuttora valida specie di fronte all’evento pandemico dovuto al Covid-19 che ha riacutizzato alcuni vizi capitali, a sfondo economico, che vengono severamente condannati in alcuni canti dell’Inferno dantesco. Tra questi l’articolo si occupa più in particolare del peccato dell’usura spiegando, come fa Virgilio con Dante nel Canto XI dell’Inferno, la sua natura ed il motivo della sua severa condanna all’epoca di Dante. L’articolo descrive l’incontro di Dante con gli usurai che avviene nel VII cerchio dell’Inferno e che viene narrato nel Canto XVII dell’Inferno. Il racconto dantesco viene incastonato in una breve storia dell’usura nel corso dei secoli che ha gradualmente visto affermarsi la distinzione tra prestito ad un “giusto” tasso di interesse e prestito “usuraio” e che ha registrato, a partire dal 1300, la progressiva legittimazione, a seguito dell’avvento dell’economia mercantile, del prestito ad interesse volto a finanziare attività produttive e commerciali. La condanna non solo dell’usura, ma anche della semplice attività creditizia da parte di Dante rimane invece inappellabile non riuscendo il sommo poeta ad accettare, data la sua mentalità ancorata al mondo cavalleresco, il profondo mutamento economico e sociale in atto Firenze, un cambiamento che aveva reso la città uno dei centri più ricchi dell’Europa dell’epoca. Le caratteristiche dell’economia mercantile fiorentina erano peraltro assai diverse da quelle di altre città dell’Europa del Nord (come le città della Lega anseatica), in cui le regole della concorrenza erano spietate e non mitigate, come l’articolo tenta di dimostrare, dai principi e dalle prassi dell’Economia Civile in vigore a Firenze. Questa condanna di Dante dell’usura torma di attualità sia per le caratteristiche del capitalismo finanziario-patrimoniale contemporaneo connotato, come l’usura medievale, dalla dissociazione tra guadagno stratosferico di ricchezza ed attività lavorativa sia per la recrudescenza dell’usura a causa della crisi economica dovuta alla pandemia. L’articolo illustra l’entità e la dinamica dell’usura in Italia sia nell’intervallo temporale 2015-2020 che in vari sotto periodi del 2020, ovvero al culmine della pandemia. L’articolo analizza anche la localizzazione geografica del fenomeno in Italia nel 2020 e le sue più recenti trasformazioni che vedono un crescente protagonismo della criminalità organizzata. L’articolo esamina in dettaglio le istanze che sono state rivolte nel 2020 al Fondo di solidarietà per le vittime dell’usura previsto dalla legge n.108/1996 e l’identikit dei beneficiari. Sono altresì considerati nell’articolo i principali risultati di una recente indagine sulla percezione dell’usura e dell’infiltrazione della criminalità organizzata da parte di un campione di imprenditori. Infine l’articolo passa in rassegna le proposte di miglioramento della legge n.108/1996 e tutte le azioni di politica economica e di altra natura che possono essere messe in campo per contrastare l’usura ai tempi del Covid-19.
2021
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1567192
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