Prendendo spunto da un Martirio di Santa Caterina d’Alessandria su tela (100x75 cm) correlato per tema e composizione con l’affresco di Luigi Garzi nella controfacciata della chiesa napoletana di Santa Caterina a Formiello, l’articolo prende in considerazione la possibilità che l’opera sia  di mano di Mario Mattia Garzi, il figlio di Luigi morto precocemente nel 1713 che fu a Napoli col padre e collaborò con lui ad alcune imprese romane;  propone altresì alcune riflessioni sia sul processo creativo di Garzi, caratterizzato da radicali modifiche iconografiche e compositive nel passaggio tra disegni preparatori, modelli, redazione finale e repliche a posteriori, sia sulla possibilità che alcuni suoi dipinti di formato ridotto, considerati parte della fase ideativa, siano invece autonomi da essa ed eseguiti probabilmente a posteriori con la collaborazione di Mario Mattia o di qualche altro suo scolaro. Garzi derivò tale pratica dal suo maestro Andrea Sacchi, uno dei pochi artisti del suo tempo di cui sia accertata non solo l’esecuzione di modelli, ma anche di repliche autografe successive alla redazione definitiva dell’invenzione.  

Riflessioni su "bozzetti" e "ricordi" nella bottega di Luigi Garzi, a partire da un ritrovato Martirio di Santa Caterina d'Alessandria

Silvia Blasio
2023

Abstract

Prendendo spunto da un Martirio di Santa Caterina d’Alessandria su tela (100x75 cm) correlato per tema e composizione con l’affresco di Luigi Garzi nella controfacciata della chiesa napoletana di Santa Caterina a Formiello, l’articolo prende in considerazione la possibilità che l’opera sia  di mano di Mario Mattia Garzi, il figlio di Luigi morto precocemente nel 1713 che fu a Napoli col padre e collaborò con lui ad alcune imprese romane;  propone altresì alcune riflessioni sia sul processo creativo di Garzi, caratterizzato da radicali modifiche iconografiche e compositive nel passaggio tra disegni preparatori, modelli, redazione finale e repliche a posteriori, sia sulla possibilità che alcuni suoi dipinti di formato ridotto, considerati parte della fase ideativa, siano invece autonomi da essa ed eseguiti probabilmente a posteriori con la collaborazione di Mario Mattia o di qualche altro suo scolaro. Garzi derivò tale pratica dal suo maestro Andrea Sacchi, uno dei pochi artisti del suo tempo di cui sia accertata non solo l’esecuzione di modelli, ma anche di repliche autografe successive alla redazione definitiva dell’invenzione.  
2023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1567419
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