Nel contributo si prendono in esame le facoltà oracolari di Fauno, il cui culto prevedeva rituali di "incubatio": si dormiva di notte sulle pelli distese a terra degli animali sacrificati e nel corso del sonno si avevano visioni sinistre e si udivano voci inquietanti; sintomi chiari, in quanti si rivolgevano all’oracolo del dio, di uno stato di possessione onirica. Non sorprende, dunque, che altri nomi noti per indicare Fauno fossero "Incubo" o "Incubus"; teonimo che tuttavia, secondo l’A., nel Lazio delle origini dichiarava prerogative solari e notturne, condivise da Fauno con altre figure solari di antenati divinizzati quali "Inuus" e "Indiges". Vengono quindi delineati i caratteri inferi di Fauno, definito nelle fonti anche "inferus" o "infernus deus" e celebrato nel corso dei "Parentalia" di febbraio (giorni 13-21). Proprio il 13 febbraio rappresentava il "dies natalis" del tempio dedicato a Fauno sull’Isola Tiberina, costruito a partire dal 196 a.C. La preferenza attribuita all’isola come sede dell’unico tempio romano del dio viene spiegata attraverso le forme e le finalità dell’"incubatio", prassi rituale che risultava infatti essenziale anche nel culto della prima divinità dell’isola del Tevere: il dio della medicina Asclepio-Esculapio.
Gli incubi di Fauno
Marcattili
2024
Abstract
Nel contributo si prendono in esame le facoltà oracolari di Fauno, il cui culto prevedeva rituali di "incubatio": si dormiva di notte sulle pelli distese a terra degli animali sacrificati e nel corso del sonno si avevano visioni sinistre e si udivano voci inquietanti; sintomi chiari, in quanti si rivolgevano all’oracolo del dio, di uno stato di possessione onirica. Non sorprende, dunque, che altri nomi noti per indicare Fauno fossero "Incubo" o "Incubus"; teonimo che tuttavia, secondo l’A., nel Lazio delle origini dichiarava prerogative solari e notturne, condivise da Fauno con altre figure solari di antenati divinizzati quali "Inuus" e "Indiges". Vengono quindi delineati i caratteri inferi di Fauno, definito nelle fonti anche "inferus" o "infernus deus" e celebrato nel corso dei "Parentalia" di febbraio (giorni 13-21). Proprio il 13 febbraio rappresentava il "dies natalis" del tempio dedicato a Fauno sull’Isola Tiberina, costruito a partire dal 196 a.C. La preferenza attribuita all’isola come sede dell’unico tempio romano del dio viene spiegata attraverso le forme e le finalità dell’"incubatio", prassi rituale che risultava infatti essenziale anche nel culto della prima divinità dell’isola del Tevere: il dio della medicina Asclepio-Esculapio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.