Il contributo si concentra su un aspetto lessicale della lingua accademica italiana parlata di particolare rilievo per gli apprendenti stranieri, ovvero quello delle collocazioni. Difatti, la loro conoscenza e il corretto impiego di tali unità fraseologiche sono indice di un livello avanzato di competenza linguistico-comunicativa del parlante e della sua eventuale appartenenza a un certo gruppo sociale o professionale (Wray, 2002; Tiberii, 2012), come nel caso della comunicazione accademica. Le collocazioni costituiscono un ostacolo anche per apprendenti di livello avanzato, in virtù dell’impredicibilità della combinatoria degli elementi che le compongono (Nation 2001), della loro arbitrarietà e convenzionalità. Nonostante il ruolo irrinunciabile delle collocazioni nel percorso acquisizionale, queste possono venire sottostimate nella classe di lingua, spesso a causa di una carenza di materiali e risorse specificatamente dedicati, da cui la necessità di questo studio. Questo descrive i parametri costitutivi e i dati del corpus ASIC (Academic Spoken Italian Corpus), insieme ai risultati di un metodo di estrazione automatica di collocazioni accademiche orali italiane N-ADJ, a partire dai dati di ASIC. L’estrazione automatica degli elementi collocazionali, basata su indici statistici non sembra sufficiente da sola a misurare il grado di associazione che lega i due elementi di una coppia di parole. Occorre effettuare un’analisi a posteriori, basata sull’esperienza e la competenza di parlanti nativi, abituati a comunicare in ambito accademico. Per individuare dunque le collocazioni accademiche realmente attestate, i dati sono stati ulteriormente valutati da un campione di parlanti nativi italiani, coinvolti in un esperimento di crowd sourcing (Peppoloni, 2018b).
LE COLLOCAZIONI N-ADJ DELL’ITALIANO ACCADEMICO PARLATO. UN’INDAGINE CORPUS-BASED
Diana Peppoloni
2024
Abstract
Il contributo si concentra su un aspetto lessicale della lingua accademica italiana parlata di particolare rilievo per gli apprendenti stranieri, ovvero quello delle collocazioni. Difatti, la loro conoscenza e il corretto impiego di tali unità fraseologiche sono indice di un livello avanzato di competenza linguistico-comunicativa del parlante e della sua eventuale appartenenza a un certo gruppo sociale o professionale (Wray, 2002; Tiberii, 2012), come nel caso della comunicazione accademica. Le collocazioni costituiscono un ostacolo anche per apprendenti di livello avanzato, in virtù dell’impredicibilità della combinatoria degli elementi che le compongono (Nation 2001), della loro arbitrarietà e convenzionalità. Nonostante il ruolo irrinunciabile delle collocazioni nel percorso acquisizionale, queste possono venire sottostimate nella classe di lingua, spesso a causa di una carenza di materiali e risorse specificatamente dedicati, da cui la necessità di questo studio. Questo descrive i parametri costitutivi e i dati del corpus ASIC (Academic Spoken Italian Corpus), insieme ai risultati di un metodo di estrazione automatica di collocazioni accademiche orali italiane N-ADJ, a partire dai dati di ASIC. L’estrazione automatica degli elementi collocazionali, basata su indici statistici non sembra sufficiente da sola a misurare il grado di associazione che lega i due elementi di una coppia di parole. Occorre effettuare un’analisi a posteriori, basata sull’esperienza e la competenza di parlanti nativi, abituati a comunicare in ambito accademico. Per individuare dunque le collocazioni accademiche realmente attestate, i dati sono stati ulteriormente valutati da un campione di parlanti nativi italiani, coinvolti in un esperimento di crowd sourcing (Peppoloni, 2018b).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.