Lo studio prende in esame un gruppo di disegni di Giovanni Sanguinetti, il pittore mantovano che nel 1822, grazie al sostegno di Antonio Canova e Tommaso Minardi, succedette a quest'ultimo nella direzione dell'Accademia di Belle Arti di Perugia. Nel clima della Restaurazione e della riscoperta dell'arte dei Primitivi, favorito in Umbria dalla presenza di straordinari cicli di affreschi tre-quattrocenteschi, i disegni documentano il processo di trasformazione dal classicismo al purismo che investì in quegli anni la ricerca di Sanguinetti. In continuità con i canoni formali e i metodi didattici impostati da Minardi, anche la grafica del suo talentuoso allievo fa emergere rapidamente quell'«altra linea di bello», che Leopoldo Cicognara aveva colto in alcune sculture di Canova fin dal 1817. Attraverso l'analisi di alcune lettere inedite inviate a Minardi e delle circostanze legate alla commissione di due importanti disegni tra il 1821 e il 1822, è possibile ricostruire una fase cruciale nella definizione del nuovo indirizzo estetico e soprattutto di una cultura figurativa identitaria dell'«italianità», contrapposta al classicismo di estrazione francese.
"Un'altra linea di bello": i disegni di Giovanni Sanguinetti tra classicismo e purismo
Stefania Petrillo
2024
Abstract
Lo studio prende in esame un gruppo di disegni di Giovanni Sanguinetti, il pittore mantovano che nel 1822, grazie al sostegno di Antonio Canova e Tommaso Minardi, succedette a quest'ultimo nella direzione dell'Accademia di Belle Arti di Perugia. Nel clima della Restaurazione e della riscoperta dell'arte dei Primitivi, favorito in Umbria dalla presenza di straordinari cicli di affreschi tre-quattrocenteschi, i disegni documentano il processo di trasformazione dal classicismo al purismo che investì in quegli anni la ricerca di Sanguinetti. In continuità con i canoni formali e i metodi didattici impostati da Minardi, anche la grafica del suo talentuoso allievo fa emergere rapidamente quell'«altra linea di bello», che Leopoldo Cicognara aveva colto in alcune sculture di Canova fin dal 1817. Attraverso l'analisi di alcune lettere inedite inviate a Minardi e delle circostanze legate alla commissione di due importanti disegni tra il 1821 e il 1822, è possibile ricostruire una fase cruciale nella definizione del nuovo indirizzo estetico e soprattutto di una cultura figurativa identitaria dell'«italianità», contrapposta al classicismo di estrazione francese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.