Una tecnologia innovativa, in grado di riunire in un unico prodotto i vantaggi della propagazione in vitro e la semplicità di manipolazione e conservazione che caratterizzano i semi gamici, risulta quella dell’incapsulamento di propaguli vitro-derivati (embrioni somatici, microbulbi, protocormi, frammenti di radici o di rizomi, apici meristematìci o microtalee, cioè porzioni uninodali dotate di gemme ascellari o di gemma apicale). Le strutture prodotte risultano di pochissimi millimetri di diametro, e vengono ottenute mediante un processo di gelificazione per scambio ionico tra un agente incapsulante, quale l’alginato di sodio, disciolto in una matrice nutritiva (endosperma artificiale), e una soluzione complessante a base di cloruro di calcio; la sostituzione dello ione sodio con il calcio provoca l’addensamento della matrice contenente il propagulo, che acquisisce consistenza e una caratteristica forma sferoidale. Il rivestimento di alginato di calcio svolge, nei confronti del propagulo, essenzialmente una funzione trofica (assicurata dalla composizione dell’endosperma artificiale) e protettiva. Presso il Laboratorio di colture in vitro del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DSAA) dell’Università degli Studi di Perugia è stato messo a punto il protocollo per l’allestimento di capsule e semi sintetici, che si differenziano per la tipologia del prodotto finale che da esse può scaturire. Sulla base delle esperienze condotte presso il DSAA, il protocollo di incapsulamento adottato è risultato idoneo per molte specie vegetali (oltre 40 genotipi) agrarie, ornamentali, ma anche di interesse naturalistico, sia erbacee, che arbustive e legnose. Per alcune di esse, inoltre, incoraggianti risultati sono stati conseguiti con la conservazione per tempi variabili da 1 a 12 mesi, in vista di un possibile impiego, di questa tecnologia, anche in campo commerciale o nella salvaguardia delle risorse genetiche vegetali.

Esperienze di incapsulamento di propaguli vitro-derivati per la gestione del germoplasma vegetale

MICHELI, Maurizio;STANDARDI, Alvaro
2007

Abstract

Una tecnologia innovativa, in grado di riunire in un unico prodotto i vantaggi della propagazione in vitro e la semplicità di manipolazione e conservazione che caratterizzano i semi gamici, risulta quella dell’incapsulamento di propaguli vitro-derivati (embrioni somatici, microbulbi, protocormi, frammenti di radici o di rizomi, apici meristematìci o microtalee, cioè porzioni uninodali dotate di gemme ascellari o di gemma apicale). Le strutture prodotte risultano di pochissimi millimetri di diametro, e vengono ottenute mediante un processo di gelificazione per scambio ionico tra un agente incapsulante, quale l’alginato di sodio, disciolto in una matrice nutritiva (endosperma artificiale), e una soluzione complessante a base di cloruro di calcio; la sostituzione dello ione sodio con il calcio provoca l’addensamento della matrice contenente il propagulo, che acquisisce consistenza e una caratteristica forma sferoidale. Il rivestimento di alginato di calcio svolge, nei confronti del propagulo, essenzialmente una funzione trofica (assicurata dalla composizione dell’endosperma artificiale) e protettiva. Presso il Laboratorio di colture in vitro del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DSAA) dell’Università degli Studi di Perugia è stato messo a punto il protocollo per l’allestimento di capsule e semi sintetici, che si differenziano per la tipologia del prodotto finale che da esse può scaturire. Sulla base delle esperienze condotte presso il DSAA, il protocollo di incapsulamento adottato è risultato idoneo per molte specie vegetali (oltre 40 genotipi) agrarie, ornamentali, ma anche di interesse naturalistico, sia erbacee, che arbustive e legnose. Per alcune di esse, inoltre, incoraggianti risultati sono stati conseguiti con la conservazione per tempi variabili da 1 a 12 mesi, in vista di un possibile impiego, di questa tecnologia, anche in campo commerciale o nella salvaguardia delle risorse genetiche vegetali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/159383
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