Negli ultimi anni anche dal fronte geografico si sono moltiplicati studi e ricerche non solo nel tentativo di riscoprire territori svantaggiati e al centro di processi di spopolamento e declino economico, ma anche per riqualificare e promuovere beni culturali e paesaggistici di zone montane, rurali o di transizione in molteplici casi crocevia di usi, tradizioni e costumi che rappresentano parte essenziale del milieu territoriale d’Italia. Valnerina e Monti Sibillini costituiscono contesti paradigmatici, capaci di riunire simbolicamente criticità e potenzialità che una politica di rilancio e rinnovamento delle aree interne può apportare. In Valnerina e nei Monti Sibillini storia, arte, cultura e paesaggio si intrecciano, prestandosi ad una valorizzazione enfatizzata dalla chiave di lettura geografica. Siamo di fronte a un vero e proprio laboratorio ideale di place branding, in cui il ruolo della pastorizia e della transumanza diviene importante non solo per mantenere viva l’attenzione su una vocazione e una tradizione preziosa e ricca di aspetti peculiari, ma anche come base di lavoro per percorsi innovativi di valorizzazione e riscoperta del mondo agricolo‐pastorale e di ciò che a esso è correlato. Le opportunità in questo senso sono molteplici: dal concetto di ecomuseo ai cammini sugli itinerari un tempo battuti da pastori e greggi, fino alla promozione delle produzioni agro‐alimentari che, in questi territori, hanno oggi più che mai necessità di comunicare le loro specificità attraverso mostre, fiere e iniziative di promozione per far conoscere gli allevamenti, il comparto caseario e la pratica della transumanza nei suoi caratteri attuali, nel segno di un felice connubio fra tradizione e innovazione. Il fine di un’operazione così orientata potrà quindi essere quello di ottimizzare, geolocalizzare e comunicare un’identità e una filiera locale mediante la definizione di un brand (“Made in Valnerina e Monti Sibillini”) anche e soprattutto per favorire l’attrazione nei confronti di un turismo lento, esperienziale e sostenibile.
La Valnerina e i Monti Sibillini come laboratorio di place branding: ruolo e valore della transumanza
F. Fatichenti
;
2025
Abstract
Negli ultimi anni anche dal fronte geografico si sono moltiplicati studi e ricerche non solo nel tentativo di riscoprire territori svantaggiati e al centro di processi di spopolamento e declino economico, ma anche per riqualificare e promuovere beni culturali e paesaggistici di zone montane, rurali o di transizione in molteplici casi crocevia di usi, tradizioni e costumi che rappresentano parte essenziale del milieu territoriale d’Italia. Valnerina e Monti Sibillini costituiscono contesti paradigmatici, capaci di riunire simbolicamente criticità e potenzialità che una politica di rilancio e rinnovamento delle aree interne può apportare. In Valnerina e nei Monti Sibillini storia, arte, cultura e paesaggio si intrecciano, prestandosi ad una valorizzazione enfatizzata dalla chiave di lettura geografica. Siamo di fronte a un vero e proprio laboratorio ideale di place branding, in cui il ruolo della pastorizia e della transumanza diviene importante non solo per mantenere viva l’attenzione su una vocazione e una tradizione preziosa e ricca di aspetti peculiari, ma anche come base di lavoro per percorsi innovativi di valorizzazione e riscoperta del mondo agricolo‐pastorale e di ciò che a esso è correlato. Le opportunità in questo senso sono molteplici: dal concetto di ecomuseo ai cammini sugli itinerari un tempo battuti da pastori e greggi, fino alla promozione delle produzioni agro‐alimentari che, in questi territori, hanno oggi più che mai necessità di comunicare le loro specificità attraverso mostre, fiere e iniziative di promozione per far conoscere gli allevamenti, il comparto caseario e la pratica della transumanza nei suoi caratteri attuali, nel segno di un felice connubio fra tradizione e innovazione. Il fine di un’operazione così orientata potrà quindi essere quello di ottimizzare, geolocalizzare e comunicare un’identità e una filiera locale mediante la definizione di un brand (“Made in Valnerina e Monti Sibillini”) anche e soprattutto per favorire l’attrazione nei confronti di un turismo lento, esperienziale e sostenibile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.