L’abitudine al fumo di sigaretta, un fattore di rischio maggiore sia per le patologie cardiovascolari che per neoplasie dell’apparato respiratorio, è molto diffusa tra i soggetti HIV-positivi, con una prevalenza compresa tra il 40% e il 75%. Le linee guida della società europea dell’AIDS (EACS) raccomandano fortemente di effettuare interventi per modificare gli stili di vita e per abolire l’uso del fumo di sigaretta. Gli interventi proposti per la popolazione HIV-positiva non differiscono sostanzialmente da quelli per la popolazione generale. I trattamenti di provata efficacia sono sia di tipo farmacologico che non farmacologico; questi ultimi possono essere suddivisi in rapporto alla loro durata in “brevi” (della durata di 3-10 minuti), praticabili in qualunque ambulatorio, ed “intensivi”, generalmente riservati a centri specialistici. L’efficacia del trattamento è maggiore se sono utilizzate congiuntamente terapie farmacologiche ed interventi non farmacologici - comportamentali e motivazionali. I pazienti HIV-positivi rappresentano un target di intervento ideale per l’elevata prevalenza attesa di fumatori, per l’eccesso di mortalità cardiovascolare e di patologie broncopolmonari e per la frequenza di accesso alle strutture sanitarie. Gli interventi per la riduzione dell’abitudine tabagica tra gli HIV-positivi rappresentano una nuova importante sfida per gli infettivologi.
Il fumo di sigaretta, un fattore di rischio maggiore per la popolazione HIV-positiva: strategie di intervento
De Socio G;
2016
Abstract
L’abitudine al fumo di sigaretta, un fattore di rischio maggiore sia per le patologie cardiovascolari che per neoplasie dell’apparato respiratorio, è molto diffusa tra i soggetti HIV-positivi, con una prevalenza compresa tra il 40% e il 75%. Le linee guida della società europea dell’AIDS (EACS) raccomandano fortemente di effettuare interventi per modificare gli stili di vita e per abolire l’uso del fumo di sigaretta. Gli interventi proposti per la popolazione HIV-positiva non differiscono sostanzialmente da quelli per la popolazione generale. I trattamenti di provata efficacia sono sia di tipo farmacologico che non farmacologico; questi ultimi possono essere suddivisi in rapporto alla loro durata in “brevi” (della durata di 3-10 minuti), praticabili in qualunque ambulatorio, ed “intensivi”, generalmente riservati a centri specialistici. L’efficacia del trattamento è maggiore se sono utilizzate congiuntamente terapie farmacologiche ed interventi non farmacologici - comportamentali e motivazionali. I pazienti HIV-positivi rappresentano un target di intervento ideale per l’elevata prevalenza attesa di fumatori, per l’eccesso di mortalità cardiovascolare e di patologie broncopolmonari e per la frequenza di accesso alle strutture sanitarie. Gli interventi per la riduzione dell’abitudine tabagica tra gli HIV-positivi rappresentano una nuova importante sfida per gli infettivologi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


