Negli ultimi 40 anni l’applicazione delle cosiddette “biotecnologie” ha prodotto grandi mutamenti anche nel vivaismo, settore in cui si è potuto sperimentare l’efficacia di particolari innovazioni, ad esempio nella propagazione e produzione di piante di qualità superiore. Si pensi all’ampia gamma di tecniche di coltura in vitro e le tecnologie da esse derivate: dai sistemi di coltura liquida alla crescita rallentata, dal microinnesto all’uso di nanoparticelle, solo per citarne alcune. In particolare, la micropropagazione ha prodotto una sorta di “rivoluzione” del settore vivaistico, consentendo a molti operatori di dotarsi di un sistema di produzione su larga scala di piante ad elevata qualità genetica e sanitaria, in spazi e tempi ridotti rispetto al passato. Una innovazione epocale che ha ampliato la disponibilità di strumenti per la propagazione, affiancandosi ai sistemi, cosiddetti “tradizionali”, di talea e innesto. Tra le numerose specie che oggi vengono usualmente micropropagate, un caso particolare è rappresentato dall’olivo, per il quale, invece, l’applicazione delle colture in vitro non è ancora così diffusa, a fronte di una richiesta sempre maggiore. Ciò a causa di motivi soprattutto metodologici, oggetto costante di ricerca e sperimentazione. Nel lavoro presentato si descrivono i principali approcci biotecnologici applicati all’olivo e le novità che si stanno studiando, anche alla luce delle nuove Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA).

Il ruolo delle tecnologie in vitro per la produzione del materiale vivaistico.

Maurizio Micheli
;
2023

Abstract

Negli ultimi 40 anni l’applicazione delle cosiddette “biotecnologie” ha prodotto grandi mutamenti anche nel vivaismo, settore in cui si è potuto sperimentare l’efficacia di particolari innovazioni, ad esempio nella propagazione e produzione di piante di qualità superiore. Si pensi all’ampia gamma di tecniche di coltura in vitro e le tecnologie da esse derivate: dai sistemi di coltura liquida alla crescita rallentata, dal microinnesto all’uso di nanoparticelle, solo per citarne alcune. In particolare, la micropropagazione ha prodotto una sorta di “rivoluzione” del settore vivaistico, consentendo a molti operatori di dotarsi di un sistema di produzione su larga scala di piante ad elevata qualità genetica e sanitaria, in spazi e tempi ridotti rispetto al passato. Una innovazione epocale che ha ampliato la disponibilità di strumenti per la propagazione, affiancandosi ai sistemi, cosiddetti “tradizionali”, di talea e innesto. Tra le numerose specie che oggi vengono usualmente micropropagate, un caso particolare è rappresentato dall’olivo, per il quale, invece, l’applicazione delle colture in vitro non è ancora così diffusa, a fronte di una richiesta sempre maggiore. Ciò a causa di motivi soprattutto metodologici, oggetto costante di ricerca e sperimentazione. Nel lavoro presentato si descrivono i principali approcci biotecnologici applicati all’olivo e le novità che si stanno studiando, anche alla luce delle nuove Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1598554
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