Introduzione. Gli effetti del lockdown di marzo 2020 sono stati poco indagati con metodologie centrate sull’ascolto diretto dei più piccoli. Ep- pure, le voci libere dei bambini consentono di comprendere a fondo i loro vissuti e allo stesso tempo offrono ampi spazi per la comprensione dei loro processi di resilienza e di coping. Metodo. Questo studio qualitativo–retrospettivo è centrato su attività narrative svolte in 60 classi umbre di scuola primaria e secondaria di primo grado (N=911, età 7-13, media 7,8, DS 3.5, 48.8% femmine). Dopo aver partecipato a una formazione basata sui concetti di condi- visione emotiva, coping ed empowerment, gli insegnanti hanno svolto in classe alcune attività pratiche centrate su tali argomenti. Le narrazioni ed i materiali prodotti sono stati digitalizzati ed analizzati per mezzo di una analisi di contenuto quantitativa. Dopo aver individuato induttivamente i temi emergenti e i relativi code, due ricercatori indipendenti hanno cal- colato le frequenze di tali code nei testi prodotti dai bambini (kappa di Cohen 0,7 -1). Infine si è utilizzato il test del χ2 per evidenziare differenze di genere o di grado di scuola (primaria, 7-10 anni e secondaria, 11- 13 anni). Risultati. Bambini e ragazzi hanno pensato molto al Covid (81%) ed hanno avvertito la mancanza degli amici (86%).Le preoccupazioni gene- rali di morte o malattia (49 %) sono risultate più presenti nei bambini di scuola primaria (χ2 (1) = 19.77, p < .001),mentre la mancanza di libertà (37 %) è stata avvertita in misura maggiore nei ragazzi di scuola media (χ2 (1) = 20.80, p < .001), assieme alle richieste di senso degli eventi (27%, χ2 (1) = 12.94, p < .001) e all’espressione di pensieri positivi (32%χ2 (1) = 39.78, p < .001). 163 In generale gli studenti sono ricorsi a forme di coping adattivo (pro- blem solving, 64%), anche se 1/3 di essi ha usato l’evitamento (31%). La ricerca di supporto (26%) e l’autogestione emotiva(17 %) sono risultate prevalenti nelle femmine (χ2 (1) = 8.19, p = .004; e χ2 (1)=7.60, p=.006). I genitori sono risultati la fonte di aiuto più indicata (67%), soprattut- to nei più piccoli (χ2 (1) = 26.48, p < .001).Gli amici (28%) sono invece risultati più importanti per gli studenti di scuola media (χ2 (1) = 70.58, p < .001). Questi ultimi, però, soprattutto se maschi, sono anche riscorsi ad un uso maggiore di TV e videogames (29% rel., χ2 (1) = 10.17, p < .001). Discussione. Accanto a importanti vissuti di sofferenza, la maggior par- te dei bambini ha saputo rispondere con forme di coping attivo e acco- modante, attivando relazioni capaci di garantire sostegno e continuità ai processi di sviluppo. L’uso della tecnologia appare contradditorio, essendo presenti sia forme di passivizzazione ed alienazione (videogiochi e TV), sia forme di uso attivo del mezzo. Tali aspetti sono discussi in relazione ai pro- cessi evolutivi e alle possibilità di sostenere bambini e ragazzi nei momenti di difficoltà anche con attività di rielaborazione svolte a scuola.
Vissuti e narrazioni del lockdown in bambini di età scolare: una ricerca qualitativa
Michele Capurso
Methodology
;Livia Buratta;Luciana Pagano;Del Vecchio;Chiara Pazzagli;Claudia Mazzeschi
2021
Abstract
Introduzione. Gli effetti del lockdown di marzo 2020 sono stati poco indagati con metodologie centrate sull’ascolto diretto dei più piccoli. Ep- pure, le voci libere dei bambini consentono di comprendere a fondo i loro vissuti e allo stesso tempo offrono ampi spazi per la comprensione dei loro processi di resilienza e di coping. Metodo. Questo studio qualitativo–retrospettivo è centrato su attività narrative svolte in 60 classi umbre di scuola primaria e secondaria di primo grado (N=911, età 7-13, media 7,8, DS 3.5, 48.8% femmine). Dopo aver partecipato a una formazione basata sui concetti di condi- visione emotiva, coping ed empowerment, gli insegnanti hanno svolto in classe alcune attività pratiche centrate su tali argomenti. Le narrazioni ed i materiali prodotti sono stati digitalizzati ed analizzati per mezzo di una analisi di contenuto quantitativa. Dopo aver individuato induttivamente i temi emergenti e i relativi code, due ricercatori indipendenti hanno cal- colato le frequenze di tali code nei testi prodotti dai bambini (kappa di Cohen 0,7 -1). Infine si è utilizzato il test del χ2 per evidenziare differenze di genere o di grado di scuola (primaria, 7-10 anni e secondaria, 11- 13 anni). Risultati. Bambini e ragazzi hanno pensato molto al Covid (81%) ed hanno avvertito la mancanza degli amici (86%).Le preoccupazioni gene- rali di morte o malattia (49 %) sono risultate più presenti nei bambini di scuola primaria (χ2 (1) = 19.77, p < .001),mentre la mancanza di libertà (37 %) è stata avvertita in misura maggiore nei ragazzi di scuola media (χ2 (1) = 20.80, p < .001), assieme alle richieste di senso degli eventi (27%, χ2 (1) = 12.94, p < .001) e all’espressione di pensieri positivi (32%χ2 (1) = 39.78, p < .001). 163 In generale gli studenti sono ricorsi a forme di coping adattivo (pro- blem solving, 64%), anche se 1/3 di essi ha usato l’evitamento (31%). La ricerca di supporto (26%) e l’autogestione emotiva(17 %) sono risultate prevalenti nelle femmine (χ2 (1) = 8.19, p = .004; e χ2 (1)=7.60, p=.006). I genitori sono risultati la fonte di aiuto più indicata (67%), soprattut- to nei più piccoli (χ2 (1) = 26.48, p < .001).Gli amici (28%) sono invece risultati più importanti per gli studenti di scuola media (χ2 (1) = 70.58, p < .001). Questi ultimi, però, soprattutto se maschi, sono anche riscorsi ad un uso maggiore di TV e videogames (29% rel., χ2 (1) = 10.17, p < .001). Discussione. Accanto a importanti vissuti di sofferenza, la maggior par- te dei bambini ha saputo rispondere con forme di coping attivo e acco- modante, attivando relazioni capaci di garantire sostegno e continuità ai processi di sviluppo. L’uso della tecnologia appare contradditorio, essendo presenti sia forme di passivizzazione ed alienazione (videogiochi e TV), sia forme di uso attivo del mezzo. Tali aspetti sono discussi in relazione ai pro- cessi evolutivi e alle possibilità di sostenere bambini e ragazzi nei momenti di difficoltà anche con attività di rielaborazione svolte a scuola.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


