L’abbinamento di immagini e tituli, strumento espressivo adottato dai francescani già negli affreschi della basilica superiore di Assisi, è servita ai francescani, nel corso del tempo e con raffigurazioni diverse, a creare un percorso narrativo. Tra Quattrocento e Seicento sono proprio i francescani, con le Viae Crucis e i Sacri Monti, che adottano una modalità di fruizione delle opere d’arte e delle immagini sacre di tipo peripatetico. In queste forme di fruizione le didascalie servono anche per creare un percorso narrativo. Partendo dalla disamina delle immagini del Sacro Monte di San Vivaldo in Toscana viene posta l’attenzione sul ruolo etico immagini e dei testi ad esse abbinati.
Immagini etiche con didascalie: per una lettura peripatetica
Funis F.
2025
Abstract
L’abbinamento di immagini e tituli, strumento espressivo adottato dai francescani già negli affreschi della basilica superiore di Assisi, è servita ai francescani, nel corso del tempo e con raffigurazioni diverse, a creare un percorso narrativo. Tra Quattrocento e Seicento sono proprio i francescani, con le Viae Crucis e i Sacri Monti, che adottano una modalità di fruizione delle opere d’arte e delle immagini sacre di tipo peripatetico. In queste forme di fruizione le didascalie servono anche per creare un percorso narrativo. Partendo dalla disamina delle immagini del Sacro Monte di San Vivaldo in Toscana viene posta l’attenzione sul ruolo etico immagini e dei testi ad esse abbinati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


