La sorgente Il Molinaccio, situata nel comune di Spello (Perugia), in passato alimentava un acquedotto romano che distribuiva l'acqua nell'antica città di Spello. Questa sorgente è alimentata da un acquifero costituito dalle unità calcaree della Scaglia Bianca-Rossa appartenenti alla Serie Umbro-Marchigiana. Sulla base delle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dei litotipi affioranti è stata stimata un'area di ricarica media di circa 0.7-0.8 km2. Un rilievo topografico e geologico di dettaglio effettuato in prossimità dell'opera di captazione ha permesso di capire la circolazione idrica sotterranea locale e di metterla in relazione con le caratteristiche costruttive del tunnel drenante. Gli antichi costmttori hanno seguito la cosiddetta«faccia bagnata, pr odotta dal drenaggio di una zon aaltamente tettonizzata e fratturata orientata parallelamente al tratto iniziale del tunnel. Un rilievo effettuato all'interno dell'acquedotto ha permesso di individuare delle incrostazioni calcaree sulla base delle quali, a partire dalla formula di Manning, è stata stimata una portata di circa 34-52 Vs. Tali portate, riferite d'ultimo periodo di utilizzo dell'acquedotto, risultano 3-5 volte superiori a quella media attuale della sorgente ; una delle cause di tale diminuzione va ricercata molto probabilmente nel trend climatico in atto da almeno un secolo nel centro Italia. Tale trend, caratterizzato da una diminuzione delle precipitazioni, ha prodotto e produce un decremento delle portate di molte sorgenti umbre come Bagnara e Scirca.

La sorgente Il Molinaccio ed il suo antico acquedotto (Spello – Italia centrale): idrogeologia ed impatto delle variazioni climatiche sulle portate

DI MATTEO, Lucio;DRAGONI, Valter Ulderico;
2003

Abstract

La sorgente Il Molinaccio, situata nel comune di Spello (Perugia), in passato alimentava un acquedotto romano che distribuiva l'acqua nell'antica città di Spello. Questa sorgente è alimentata da un acquifero costituito dalle unità calcaree della Scaglia Bianca-Rossa appartenenti alla Serie Umbro-Marchigiana. Sulla base delle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dei litotipi affioranti è stata stimata un'area di ricarica media di circa 0.7-0.8 km2. Un rilievo topografico e geologico di dettaglio effettuato in prossimità dell'opera di captazione ha permesso di capire la circolazione idrica sotterranea locale e di metterla in relazione con le caratteristiche costruttive del tunnel drenante. Gli antichi costmttori hanno seguito la cosiddetta«faccia bagnata, pr odotta dal drenaggio di una zon aaltamente tettonizzata e fratturata orientata parallelamente al tratto iniziale del tunnel. Un rilievo effettuato all'interno dell'acquedotto ha permesso di individuare delle incrostazioni calcaree sulla base delle quali, a partire dalla formula di Manning, è stata stimata una portata di circa 34-52 Vs. Tali portate, riferite d'ultimo periodo di utilizzo dell'acquedotto, risultano 3-5 volte superiori a quella media attuale della sorgente ; una delle cause di tale diminuzione va ricercata molto probabilmente nel trend climatico in atto da almeno un secolo nel centro Italia. Tale trend, caratterizzato da una diminuzione delle precipitazioni, ha prodotto e produce un decremento delle portate di molte sorgenti umbre come Bagnara e Scirca.
2003
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