Nell’alta Valle del Fiume Tevere, a partire dal Pleistocene inferiore, era presente un ampio bacino lacustre di origine tettonica. La zona di raccordo tra i rilievi e l’area depressa è stata mascherata dalla deposizione di una fascia di conoidi alluvionali coalescenti. In particolare sono state prese in esame quelle presenti in sinistra idrografica al F. Tevere nel tratto compreso tra i centri abitati di Selci - Lama e Città di Castello. L’analisi ha interessato sia i bacini di alimentazione che i corpi sedimentari (rilievi di campagna e fotointerpretazione) e sulla base delle caratteristiche litologico/sedimentologiche, degli elementi geomorfologici e dei risultati dell’evoluzione paleogeografica dell’area si è proceduto alla organizzazione dei dati attraverso un sistema GIS (Arcview 3.3. – ESRI). Le evidenze geologico/morfologiche relative ai diversi processi morfogenetici sono state censite e catalogate al fine di visualizzare le diverse informazioni attraverso l’elaborazione di una carta degli elementi geomorfologici affiancata da un database contente gli attributi (dati alfanumerici) e collegamenti ad immagini fotografiche. L’utilizzo del GIS permette una gestione più completa, agile ed implementabile delle informazioni rispetto a quelle importate nelle cartografie tematiche con metodi tradizionali. Il GIS consente, infatti, di accedere in automatico alle informazioni relative a tutte le caratteristiche (morfometriche, sedimentologiche, idrologiche ecc.) dei corpi sedimentari, di georeferenziare i siti e le stazioni di rilevamento di maggiore interesse. È possibile inoltre, elaborare materiale iconografico, da quello storico s.l. al digitale e aggiornare in tempo reale le nuove informazioni e/o eventuali variazioni riscontrabili nel territorio studiato. La sinergia, quindi, tra i metodi tradizionali di studio e la moderna restituzione dei dati, offre un interessante strumento sia dal punto di vista strettamente scientifico/conoscitivo che gestionale/applicativo.
Il ruolo dei GIS nello studio di alcune conoidi dell’Alta Valle del F. Tevere.
GREGORI, Lucilia;MELELLI, Laura;
2004
Abstract
Nell’alta Valle del Fiume Tevere, a partire dal Pleistocene inferiore, era presente un ampio bacino lacustre di origine tettonica. La zona di raccordo tra i rilievi e l’area depressa è stata mascherata dalla deposizione di una fascia di conoidi alluvionali coalescenti. In particolare sono state prese in esame quelle presenti in sinistra idrografica al F. Tevere nel tratto compreso tra i centri abitati di Selci - Lama e Città di Castello. L’analisi ha interessato sia i bacini di alimentazione che i corpi sedimentari (rilievi di campagna e fotointerpretazione) e sulla base delle caratteristiche litologico/sedimentologiche, degli elementi geomorfologici e dei risultati dell’evoluzione paleogeografica dell’area si è proceduto alla organizzazione dei dati attraverso un sistema GIS (Arcview 3.3. – ESRI). Le evidenze geologico/morfologiche relative ai diversi processi morfogenetici sono state censite e catalogate al fine di visualizzare le diverse informazioni attraverso l’elaborazione di una carta degli elementi geomorfologici affiancata da un database contente gli attributi (dati alfanumerici) e collegamenti ad immagini fotografiche. L’utilizzo del GIS permette una gestione più completa, agile ed implementabile delle informazioni rispetto a quelle importate nelle cartografie tematiche con metodi tradizionali. Il GIS consente, infatti, di accedere in automatico alle informazioni relative a tutte le caratteristiche (morfometriche, sedimentologiche, idrologiche ecc.) dei corpi sedimentari, di georeferenziare i siti e le stazioni di rilevamento di maggiore interesse. È possibile inoltre, elaborare materiale iconografico, da quello storico s.l. al digitale e aggiornare in tempo reale le nuove informazioni e/o eventuali variazioni riscontrabili nel territorio studiato. La sinergia, quindi, tra i metodi tradizionali di studio e la moderna restituzione dei dati, offre un interessante strumento sia dal punto di vista strettamente scientifico/conoscitivo che gestionale/applicativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.