Perugino e la scultura fiorentina del suo tempo

Il contributo indaga i molteplici rapporti della pittura del Perugino con diversi aspetti della scultura contemporanea, che affondano nel suo discepolato presso la bottega politecnica del Verrocchio, accanto al giovane, eclettico Leonardo. In primo luogo viene esaminato, anche ricorrendo ad una casistica più ampia, l’uso da parte dei pittori e dello stesso Perugino di modelli tridimensionali (manichini vestiti, figurine plastiche, etc.) e di calchi, dall’antico o dal naturale (soprattutto impronte facciali dal vivo o funerarie). Ci si sofferma poi sulle citazioni di scultore illustri quattrocentesche (come il San Giorgio di Donatello) riscontrabili nelle opere del Perugino; e viene analizzata l’iterazione dei medesimi modelli nelle sculture e nelle pitture realizzate nella cerchia del Verrocchio (teste e figure di San Girolamo, Madonne col Bambino, etc.). Più ampio spazio è dedicato agli evidenti rapporti formali e compositivi con l’attività dei Della Robbia