L’attenzione riservata nei più recenti strumenti legislativi (Convenzione Europea Paesaggio) al paesaggio disegnato e modellato nel tempo dall’uomo risponde alle molteplici sollecitazioni indotte dal diffuso bisogno della popolazione di riappropriarsi di una sua identità e da una accresciuta sensibilità nei confronti dei segni che costituiscono la storia dell’evoluzione culturale e tecnologica dell’uomo. Sempre con maggiore forza gli studiosi del settore e gli organi istituzionali che si occupano della gestione del territorio alle diverse scale, attraverso diversi strumenti legislativi (es. Regolamento CE 1257/99 sul sostegno allo sviluppo rurale del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia, Piani Urbanistici Territoriali, Piani Territoriali Paesaggistici, Piani di Sviluppo Rurale, Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale, iniziative comunali e dei vari Gruppi d’Azione Locale) esprimono una nuova sensibilità, capace di decodificare le presenze storiche giunte fino a noi, di capirne le regole che li hanno generati e le relazioni intessute con il territorio del passato e con quello attuale. Nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio si afferma che “la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura”. Il lavoro offre un esame critico dello stato e delle potenzialità dell’edilizia rurale storica nel contesto nazionale e degli interventi effettuati per la sua tutela e rifunzionalizzazione. Tale analisi ha dimostrato come le complesse problematiche del recupero dell’edilizia rurale storica non possono ridursi ad interventi isolati basati sulla sensibilità del singolo progettista e sulle esigenze specifiche del committente, poiché rischiano di sottovalutare i caratteri costruttivi e insediativi tradizionali. Il destino del patrimonio edilizio storico dipende molto dalla realizzazione operativa di piani di sviluppo rurale integrato in cui vengano riconosciute le funzioni paesaggistiche e ambientali svolte ad esempio dalle aziende agricole, tra cui a pieno titolo vi è anche la conservazione e valorizzazione degli edifici tradizionali di interesse storico e culturale. Riuscire ad individuare indirizzi, criteri, raccomandazioni d’uso e d’intervento per il corretto recupero degli oggetti storici capaci di valorizzare il patrimonio esistente, di trasmetterlo alle future generazioni, di tutelare le risorse paesaggistico-naturali e storico-culturali del contesto in cui s’insediano e d’innescare dinamiche di sviluppo sostenibile attraverso riusi ragionati del bene è una sfida di estremo interesse e di grande portata.

Old rural buildings in the landscape

MENNELLA, Vincenzo Giovanni Giorgio;MENCONI, MARIA ELENA
2006

Abstract

L’attenzione riservata nei più recenti strumenti legislativi (Convenzione Europea Paesaggio) al paesaggio disegnato e modellato nel tempo dall’uomo risponde alle molteplici sollecitazioni indotte dal diffuso bisogno della popolazione di riappropriarsi di una sua identità e da una accresciuta sensibilità nei confronti dei segni che costituiscono la storia dell’evoluzione culturale e tecnologica dell’uomo. Sempre con maggiore forza gli studiosi del settore e gli organi istituzionali che si occupano della gestione del territorio alle diverse scale, attraverso diversi strumenti legislativi (es. Regolamento CE 1257/99 sul sostegno allo sviluppo rurale del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia, Piani Urbanistici Territoriali, Piani Territoriali Paesaggistici, Piani di Sviluppo Rurale, Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale, iniziative comunali e dei vari Gruppi d’Azione Locale) esprimono una nuova sensibilità, capace di decodificare le presenze storiche giunte fino a noi, di capirne le regole che li hanno generati e le relazioni intessute con il territorio del passato e con quello attuale. Nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio si afferma che “la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura”. Il lavoro offre un esame critico dello stato e delle potenzialità dell’edilizia rurale storica nel contesto nazionale e degli interventi effettuati per la sua tutela e rifunzionalizzazione. Tale analisi ha dimostrato come le complesse problematiche del recupero dell’edilizia rurale storica non possono ridursi ad interventi isolati basati sulla sensibilità del singolo progettista e sulle esigenze specifiche del committente, poiché rischiano di sottovalutare i caratteri costruttivi e insediativi tradizionali. Il destino del patrimonio edilizio storico dipende molto dalla realizzazione operativa di piani di sviluppo rurale integrato in cui vengano riconosciute le funzioni paesaggistiche e ambientali svolte ad esempio dalle aziende agricole, tra cui a pieno titolo vi è anche la conservazione e valorizzazione degli edifici tradizionali di interesse storico e culturale. Riuscire ad individuare indirizzi, criteri, raccomandazioni d’uso e d’intervento per il corretto recupero degli oggetti storici capaci di valorizzare il patrimonio esistente, di trasmetterlo alle future generazioni, di tutelare le risorse paesaggistico-naturali e storico-culturali del contesto in cui s’insediano e d’innescare dinamiche di sviluppo sostenibile attraverso riusi ragionati del bene è una sfida di estremo interesse e di grande portata.
2006
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/164860
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