L'articolo interroga con un approccio antropologico la valenza politica di alcune azioni quotidiane nel campo della salute mentale. A tale scopo propone uno studio di caso che riguarda la progettazione, l'allestimento e la discussione collettiva di una mostra d’opere pittoriche tenutasi a Gubbio nel 2000. È così proposta una ricostruzione etnografica sia delle pratiche del laboratorio d’immagine in cui sono state realizzate le opere, sia del lavoro e delle interazioni che hanno accompagnato l'esposizione. I discorsi e le azioni dei protagonisti dell’iniziativa vengono inoltre contestualizzati, richiamando un più ampio processo di confronto sociale. Nella descrizione etnografica sono soprattutto messi in rapporto i processi di produzione culturale, i dispositivi della psichiatria territoriale e alcune situazioni in cui gli attori sociali sono chiamati a confrontarsi in uno stato di eccezione quotidiano. Lo stato di eccezione è visto non solo come presa del potere sovrano sulla nuda vita, ma anche come agire concreto in una forma di vita che cambia. Tale scelta prospettica permette di cogliere in una nuova prospettiva le specifiche capacità di agire e le “pratiche costituenti” in spazi pubblici di confronto.

Agire in quotidiani “stati d’eccezione”. Forme di vita e biopolitiche in un’etnografia nel campo della salute mentale

MINELLI, MASSIMILIANO
2006

Abstract

L'articolo interroga con un approccio antropologico la valenza politica di alcune azioni quotidiane nel campo della salute mentale. A tale scopo propone uno studio di caso che riguarda la progettazione, l'allestimento e la discussione collettiva di una mostra d’opere pittoriche tenutasi a Gubbio nel 2000. È così proposta una ricostruzione etnografica sia delle pratiche del laboratorio d’immagine in cui sono state realizzate le opere, sia del lavoro e delle interazioni che hanno accompagnato l'esposizione. I discorsi e le azioni dei protagonisti dell’iniziativa vengono inoltre contestualizzati, richiamando un più ampio processo di confronto sociale. Nella descrizione etnografica sono soprattutto messi in rapporto i processi di produzione culturale, i dispositivi della psichiatria territoriale e alcune situazioni in cui gli attori sociali sono chiamati a confrontarsi in uno stato di eccezione quotidiano. Lo stato di eccezione è visto non solo come presa del potere sovrano sulla nuda vita, ma anche come agire concreto in una forma di vita che cambia. Tale scelta prospettica permette di cogliere in una nuova prospettiva le specifiche capacità di agire e le “pratiche costituenti” in spazi pubblici di confronto.
2006
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