L’articolo propone un’etnografia delle pratiche quotidiane in un “laboratorio di riabilitazione psico-sociale”. Si tratta di un laboratorio che è stato realizzato in seguito alla scelta degli operatori psichiatrici di un Centro di salute mentale in Italia (Gubbio, provincia di Perugia) di combinare una ricerca sulla santità femminile medievale con la costruzione collettiva di un testo storico-agiografico. Nel campo della salute mentale, i processi di produzione di oggetti collocati in un problematico intreccio fra agiografia, storia locale e fabbricazione della santità, sono rilevanti per cogliere la pluralità e la dispersione di azioni significative: leggere, scrivere, attraversare spazi consacrati, guardare un’immagine sacra, raccontare un sogno. La ricerca etnografica apre spazi di riflessione su quei processi sociali di trasformazione (individuale e/o collettiva), in larga parte invisibili nel corso delle attività laboratoriali, che hanno un impatto decisivo sia sulla salute dei partecipanti sia sulla possibilità di aprire spazi di confronto politico nella comunità locale. Riconoscere la specificità delle “pratiche collettive” nel laboratorio ha due rilevanti conseguenze: in primo luogo, rende necessario un lavoro critico sulla prassi sociale, in contesti cooperativi dove è messa direttamente in gioco la capacità di agire di ogni partecipante; in secondo luogo, rende urgente considerare il ruolo dei rapporti di forza nelle trasformazioni storiche e sociali di “collettivi” che tendono a coagularsi attorno a specifiche pratiche.

Santi in laboratorio. Pratiche collettive di trasformazione e politiche della santità in un Centro di salute mentale

MINELLI, MASSIMILIANO
2003

Abstract

L’articolo propone un’etnografia delle pratiche quotidiane in un “laboratorio di riabilitazione psico-sociale”. Si tratta di un laboratorio che è stato realizzato in seguito alla scelta degli operatori psichiatrici di un Centro di salute mentale in Italia (Gubbio, provincia di Perugia) di combinare una ricerca sulla santità femminile medievale con la costruzione collettiva di un testo storico-agiografico. Nel campo della salute mentale, i processi di produzione di oggetti collocati in un problematico intreccio fra agiografia, storia locale e fabbricazione della santità, sono rilevanti per cogliere la pluralità e la dispersione di azioni significative: leggere, scrivere, attraversare spazi consacrati, guardare un’immagine sacra, raccontare un sogno. La ricerca etnografica apre spazi di riflessione su quei processi sociali di trasformazione (individuale e/o collettiva), in larga parte invisibili nel corso delle attività laboratoriali, che hanno un impatto decisivo sia sulla salute dei partecipanti sia sulla possibilità di aprire spazi di confronto politico nella comunità locale. Riconoscere la specificità delle “pratiche collettive” nel laboratorio ha due rilevanti conseguenze: in primo luogo, rende necessario un lavoro critico sulla prassi sociale, in contesti cooperativi dove è messa direttamente in gioco la capacità di agire di ogni partecipante; in secondo luogo, rende urgente considerare il ruolo dei rapporti di forza nelle trasformazioni storiche e sociali di “collettivi” che tendono a coagularsi attorno a specifiche pratiche.
2003
AM
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