Il modello di disabilità proposto alla comunità internazionale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità [OMS] e diffuso attraverso la Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute [ICF] (WHO, 2001), apre nuove prospettive sulla ridefinizione dell’intervento preventivo. Definito come modello di tipo biopsicosociale, in quanto integra le varie dimensioni del funzionamento umano proposte da due modelli dicotomici che per anni hanno caratterizzato opposte fazioni all’interno del dibattito internazionale sulla disabilità (il modello medico e il modello sociale), il modello biopsicosociale risulta dirompente per il concetto di “prevenzione terziaria che ha come scopo limitare le disabilità connesse al disturbo”, come ricorda Ammaniti nell’intervento che inaugura questo dibattito, ed apre una serie di problemi e di prospettive che vorremmo tentare qui di richiamare.
Un difficile accordo tra prevenzione e promozione
FEDERICI, Stefano;
2006
Abstract
Il modello di disabilità proposto alla comunità internazionale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità [OMS] e diffuso attraverso la Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute [ICF] (WHO, 2001), apre nuove prospettive sulla ridefinizione dell’intervento preventivo. Definito come modello di tipo biopsicosociale, in quanto integra le varie dimensioni del funzionamento umano proposte da due modelli dicotomici che per anni hanno caratterizzato opposte fazioni all’interno del dibattito internazionale sulla disabilità (il modello medico e il modello sociale), il modello biopsicosociale risulta dirompente per il concetto di “prevenzione terziaria che ha come scopo limitare le disabilità connesse al disturbo”, come ricorda Ammaniti nell’intervento che inaugura questo dibattito, ed apre una serie di problemi e di prospettive che vorremmo tentare qui di richiamare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.