L’introduzione del modello sociale negli studi sulla disabilità, e di conseguenza nelle strategie d’intervento sociale ed assistenziale, ha comportato una svolta graduale ed irreversibile nella comprensione della disabilità (Finkelstein, 1980; Hasler, 1993; Oliver, 1996; Oliver, 1990). Progressivamente accolto e diffuso dalle grandi organizzazioni mondiali, governative e associative di disabili o universalmente partecipate, il modello sociale ha spostato l’accento dal recupero del deficit individuale al superamento delle barriere che ostacolano le persone con disabilità nella piena partecipazione alla vita sociale (Bickenbach, Chatterji, Badley, & Üstün, 1999; Bury, 2000; Disability Awareness in Action, 2001; UPIAS & The Disability Alliance, 1976; Disabled Peoples’ International, 1993). Alla luce di queste nuove prospettive anche la definizione di ausili tecnici per la disabilità introdotta dalla recente Classificazione degli ausili tecnici per le persone disabili (ISO 9999) e successivamente accolta dalla nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento e delle Disabilità (ICIDH-2), modifica la considerazione delle tecnologie da semplici strumenti di supporto a servizio del disabile, a strumenti di prevenzione e ancor più di neutralizzazione della disabilità che consentono la piena integrazione nella vita quotidiana. Conseguentemente, la questione dell’introduzione di nuove tecnologie rispetto alla disabilità non dovrà più porsi soltanto sul modo di implementare strumenti suppletivi delle funzionalità individuali di un disabile o di supporto ad abilità residue, ma dovrà esplicitamente considerare come si possa evitare che nuove tecnologie introducano barriere alla piena comunicazione e partecipazione sociale. Sotto questa prospettiva sociale, la ricerca tecnologica per la disabilità deve offrire più che un’analisi ‘speciale’ o differenziale, un servizio di verifica dell’accessibilità e inclusività di ogni nuovo strumento tecnologico. Questo studio intende presentare l’applicazione dei nuovi sistemi di ‘Information and Comunication Technology’ nel modello didattico a distanza del Network per l’Università Ovunque ‘Nettuno’ che, se pure non specificamente indirizzati alla disabilità, pur tuttavia si sono dimostrati efficaci e validi strumenti per l’inclusività sociale e professionale di persone con disabilità. La flessibilità del modello didattico a distanza si offre come uno strumento capace di raggiunge diverse tipologie di utenti, facilitando l’apprendimento, la mobilità virtuale e la socializzazione di gruppi d’individui con disabilità sensoriali e motorie. Infatti, la digitalizzazione delle videolezioni sia con testo sincronizzato sotto, sia audio, la modalità di comunicazione interattiva tramite ‘chat’, un’assistenza specializzata insieme ad una valutazione personalizzata on-line e inside, dimostrano un costante impegno delle tecnologie utilizzate dal ‘Nettuno’ a realizzare ambienti didattico-formativi senza restrizioni nella partecipazione. Il modello didattico a distanza del Consorzio ‘Nettuno’, quindi, si presenta non solo come una valida alternativa alla formazione accademica tradizionale, ma quale concreta applicazione di criteri tecnologici inclusivi, capace di ‘prevenire’, ‘compensare’, e ‘neutralizzare’ la disabilità (ICIDH-2; ISO 9999).. Bibliografia Bickenbach, J. E., Chatterji, S., Badley, E. M., & Üstün, T. B. (1999). Models of disablement, universalism and the international classification of impairments, disabilities and handicaps. Social Science and Medicine, 48(9), 1173-1187. Bozzetti, M., Micangeli, A., & Federici, S. (2001). Per l’introduzione del modello affermativo di disabilità nelle strutture scientifiche della ricerca e della progettazione tecnologica. Accettato per il 7° Convegno Nazionale Informatica, Didattica & Disabilità Roma, 8 - 9 -10 Novembre 2001, in corso di stampa nel libro degli atti. Bury, M. (2000). A comment on the ICIDH2. Disability & Society, 15(7), 1073-1077. Disability Awareness in Action. (2001). Social model or unsociable muddle? Disabled Peoples’ International. (1993). Constitution. Manitoba, CA: Disabled Peoples’ International. Federici, S. (2001). Adattamento, socializzazione e sviluppo in situazione di disabilità. Simposio invitato: Valentini day 12-1-2001, Università di Roma “La Sapienza”, in corso di stampa nel volume degli atti. Roma: Università di Roma ‘La Sapienza’ Facoltà di Psicologia. Federici, S. (2001). Modelli di disabilità e l’ICIDH-2: per un nuovo approccio allo sviluppo e all’integrazione di bambini con diverse abilità. Accettato per il 7° Convegno Nazionale Informatica, Didattica & Disabilità Roma, 8 - 9 -10 Novembre 2001, in corso di stampa nel libro degli atti. Finkelstein, V. (1980). Attitudes and Disabled People. New York: World Rehabilitation Fund. Garito, M. A. (1996). La Multimedialità nell’Insegnamento a Distanza. Roma: Garamond. Garito, M. A. (1997). Dalla televisione alla multimedialità in rete, verso un modello di insegnamento apprendimento a distanza integrato e aperto. In M. A. Garito (Ed.). Tecnologie e processi cognitivi. Milano: Franco Angeli. Garito, M. A. (1998). Multimedialità e televisione: un nuovo approccio alla comunicazione del sapere - Atti dei Convegni Lincei (Roma, 21-25 ottobre 1996). Garito, M. A. (1999). Alfabetizzazione multimediale", in Atti del Seminario Alfabetizzazione e Multimedia, ISIMM - Istituto per l'Innovazione nei Media e per la Multimedialità - Roma 2 febbraio 1999. Garito, M. A. (1999). La Universidad del Futuro. Hacia un Proceso de Ensonanza-Aprendizaje Integrato y Abierto, in “Global Networking into the Future”, Veracruz, FESI Messico. Garito, M. A. (1999). Strengthening Academic within EADTU, Milton Keynes, UK, 11-13 novembre 1999. Garito, M. A. (2000). Globalizzazione e Innovazione: le nuove Opportunità di Istruzione e Formazione. Milano: Giuffré Editore. Garito, M. A. (2000). The University of the Future, WEM, World Education Market, Vancouver, 24-27 maggio 2000. Hasler, F. (1993). Developments in the disabled people’s movement. In J. Swain, S. French, V. Finkelstein, & M. Oliver (Eds), Disabling Barriers, Enabling Environments . London: Sage. Hutton, J. (1995). Technology and Disability. Assessment Needs and Potential. International Journal Technology Assess Health Care, 11, 135-143. Korpela, R. (1993). Rehabilitation Service Evaluation: A Follow-Up of the Extent of Use of Technical Aids for Disabled Children. Disability and Rehabilitation, 15, 143-150. ISO 9999, Technical aids for disabled persons Classification (second version). Oliver, M. (1990). The Politics of Disablement. London: Macmillan. Oliver, M. (1996). Understanding disability: From theory to practice. New York, NY, US: St Martin's Press, Inc. UNESCO. (1995). Overcoming Obstacles to the Integration of Disabled People. UPIAS, & The Disability Alliance. (1976). Fundamental Principles of Disability. London: Union Of The Physically Impaired Against Segregation. World Health Organization. (2001). ICIDH-2: International Classification of Functioning, Disability and Health. Geneva, Switzerland: World Health Organization.

L’inclusività della istruzione e formazione a distanza per soggetti con diverse abilità fisiche e sensoriali

FEDERICI, Stefano;
2001

Abstract

L’introduzione del modello sociale negli studi sulla disabilità, e di conseguenza nelle strategie d’intervento sociale ed assistenziale, ha comportato una svolta graduale ed irreversibile nella comprensione della disabilità (Finkelstein, 1980; Hasler, 1993; Oliver, 1996; Oliver, 1990). Progressivamente accolto e diffuso dalle grandi organizzazioni mondiali, governative e associative di disabili o universalmente partecipate, il modello sociale ha spostato l’accento dal recupero del deficit individuale al superamento delle barriere che ostacolano le persone con disabilità nella piena partecipazione alla vita sociale (Bickenbach, Chatterji, Badley, & Üstün, 1999; Bury, 2000; Disability Awareness in Action, 2001; UPIAS & The Disability Alliance, 1976; Disabled Peoples’ International, 1993). Alla luce di queste nuove prospettive anche la definizione di ausili tecnici per la disabilità introdotta dalla recente Classificazione degli ausili tecnici per le persone disabili (ISO 9999) e successivamente accolta dalla nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento e delle Disabilità (ICIDH-2), modifica la considerazione delle tecnologie da semplici strumenti di supporto a servizio del disabile, a strumenti di prevenzione e ancor più di neutralizzazione della disabilità che consentono la piena integrazione nella vita quotidiana. Conseguentemente, la questione dell’introduzione di nuove tecnologie rispetto alla disabilità non dovrà più porsi soltanto sul modo di implementare strumenti suppletivi delle funzionalità individuali di un disabile o di supporto ad abilità residue, ma dovrà esplicitamente considerare come si possa evitare che nuove tecnologie introducano barriere alla piena comunicazione e partecipazione sociale. Sotto questa prospettiva sociale, la ricerca tecnologica per la disabilità deve offrire più che un’analisi ‘speciale’ o differenziale, un servizio di verifica dell’accessibilità e inclusività di ogni nuovo strumento tecnologico. Questo studio intende presentare l’applicazione dei nuovi sistemi di ‘Information and Comunication Technology’ nel modello didattico a distanza del Network per l’Università Ovunque ‘Nettuno’ che, se pure non specificamente indirizzati alla disabilità, pur tuttavia si sono dimostrati efficaci e validi strumenti per l’inclusività sociale e professionale di persone con disabilità. La flessibilità del modello didattico a distanza si offre come uno strumento capace di raggiunge diverse tipologie di utenti, facilitando l’apprendimento, la mobilità virtuale e la socializzazione di gruppi d’individui con disabilità sensoriali e motorie. Infatti, la digitalizzazione delle videolezioni sia con testo sincronizzato sotto, sia audio, la modalità di comunicazione interattiva tramite ‘chat’, un’assistenza specializzata insieme ad una valutazione personalizzata on-line e inside, dimostrano un costante impegno delle tecnologie utilizzate dal ‘Nettuno’ a realizzare ambienti didattico-formativi senza restrizioni nella partecipazione. Il modello didattico a distanza del Consorzio ‘Nettuno’, quindi, si presenta non solo come una valida alternativa alla formazione accademica tradizionale, ma quale concreta applicazione di criteri tecnologici inclusivi, capace di ‘prevenire’, ‘compensare’, e ‘neutralizzare’ la disabilità (ICIDH-2; ISO 9999).. Bibliografia Bickenbach, J. E., Chatterji, S., Badley, E. M., & Üstün, T. B. (1999). Models of disablement, universalism and the international classification of impairments, disabilities and handicaps. Social Science and Medicine, 48(9), 1173-1187. Bozzetti, M., Micangeli, A., & Federici, S. (2001). Per l’introduzione del modello affermativo di disabilità nelle strutture scientifiche della ricerca e della progettazione tecnologica. Accettato per il 7° Convegno Nazionale Informatica, Didattica & Disabilità Roma, 8 - 9 -10 Novembre 2001, in corso di stampa nel libro degli atti. Bury, M. (2000). A comment on the ICIDH2. Disability & Society, 15(7), 1073-1077. Disability Awareness in Action. (2001). Social model or unsociable muddle? Disabled Peoples’ International. (1993). Constitution. Manitoba, CA: Disabled Peoples’ International. Federici, S. (2001). Adattamento, socializzazione e sviluppo in situazione di disabilità. Simposio invitato: Valentini day 12-1-2001, Università di Roma “La Sapienza”, in corso di stampa nel volume degli atti. Roma: Università di Roma ‘La Sapienza’ Facoltà di Psicologia. Federici, S. (2001). Modelli di disabilità e l’ICIDH-2: per un nuovo approccio allo sviluppo e all’integrazione di bambini con diverse abilità. Accettato per il 7° Convegno Nazionale Informatica, Didattica & Disabilità Roma, 8 - 9 -10 Novembre 2001, in corso di stampa nel libro degli atti. Finkelstein, V. (1980). Attitudes and Disabled People. New York: World Rehabilitation Fund. Garito, M. A. (1996). La Multimedialità nell’Insegnamento a Distanza. Roma: Garamond. Garito, M. A. (1997). Dalla televisione alla multimedialità in rete, verso un modello di insegnamento apprendimento a distanza integrato e aperto. In M. A. Garito (Ed.). Tecnologie e processi cognitivi. Milano: Franco Angeli. Garito, M. A. (1998). Multimedialità e televisione: un nuovo approccio alla comunicazione del sapere - Atti dei Convegni Lincei (Roma, 21-25 ottobre 1996). Garito, M. A. (1999). Alfabetizzazione multimediale", in Atti del Seminario Alfabetizzazione e Multimedia, ISIMM - Istituto per l'Innovazione nei Media e per la Multimedialità - Roma 2 febbraio 1999. Garito, M. A. (1999). La Universidad del Futuro. Hacia un Proceso de Ensonanza-Aprendizaje Integrato y Abierto, in “Global Networking into the Future”, Veracruz, FESI Messico. Garito, M. A. (1999). Strengthening Academic within EADTU, Milton Keynes, UK, 11-13 novembre 1999. Garito, M. A. (2000). Globalizzazione e Innovazione: le nuove Opportunità di Istruzione e Formazione. Milano: Giuffré Editore. Garito, M. A. (2000). The University of the Future, WEM, World Education Market, Vancouver, 24-27 maggio 2000. Hasler, F. (1993). Developments in the disabled people’s movement. In J. Swain, S. French, V. Finkelstein, & M. Oliver (Eds), Disabling Barriers, Enabling Environments . London: Sage. Hutton, J. (1995). Technology and Disability. Assessment Needs and Potential. International Journal Technology Assess Health Care, 11, 135-143. Korpela, R. (1993). Rehabilitation Service Evaluation: A Follow-Up of the Extent of Use of Technical Aids for Disabled Children. Disability and Rehabilitation, 15, 143-150. ISO 9999, Technical aids for disabled persons Classification (second version). Oliver, M. (1990). The Politics of Disablement. London: Macmillan. Oliver, M. (1996). Understanding disability: From theory to practice. New York, NY, US: St Martin's Press, Inc. UNESCO. (1995). Overcoming Obstacles to the Integration of Disabled People. UPIAS, & The Disability Alliance. (1976). Fundamental Principles of Disability. London: Union Of The Physically Impaired Against Segregation. World Health Organization. (2001). ICIDH-2: International Classification of Functioning, Disability and Health. Geneva, Switzerland: World Health Organization.
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