La presenza nel Comune di Castiglione del Lago di un’intensa attività zootecnica (in particolare suinicola) ha indotto a valutare la possibilità di realizzare un impianto a biogas per la produzione di energia elettrica e termica, impiegando come matrici organiche da fermentare liquami e insilato di mais. Nel presente lavoro sono state considerate le principali aziende zootecniche per la fornitura dei liquami suinicoli e un quantitativo di insilato di mais tale da poter realizzare un impianto di potenza pari a 250 kW elettrici e 380 kW termici. La superficie agricola da destinare alla produzione energetica di silomais è stata quantificata in circa 37 ettari. Lo schema impiantistico prescelto è rappresentato da un modello a sviluppo orizzontale, costituito da due fermentatori primari CSTR, operanti in parallelo e in ambiente mesofilo, e da un fermentatore secondario verticale. Relativamente alla gestione del digestato in uscita dall’impianto, si è provveduto a quantificare la superficie necessaria per lo spandimento, tenendo conto che la quasi totalità del territorio comunale è classificata come zona vulnerabile (in base alla Direttiva CEE 91/676 sui nitrati). Considerando il limite di 170 kgN/ha, si è determinata una superficie agricola dell’ordine dei 670 ettari. Dal punto di vista economico sono stati analizzati diversi scenari, sia relativamente all’approvvigionamento del silomais (acquisto o autoproduzione), sia riguardo al sistema di incentivazione. Il bilancio economico maggiormente vantaggioso è stato ottenuto considerando un’autoproduzione del silomais e un’incentivazione tramite tariffa omnicomprensiva secondo quanto previsto dalla Finanziaria 2008. Lo studio è stato completato con la valutazione dell’impatto ambientale del processo mediante il bilancio dei gas serra, in termini di CO2 eq, tra lo scenario attuale, in assenza dell’impianto di digestione anaerobica, e quello futuro. I risultati ottenuti hanno evidenziato che la realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica consentirebbe di ottenere un risparmio annuo pari a circa 1 230 tCO2 eq.
Studio di fattibilità di un impianto di digestione anaerobica nel Comune di Castiglione del Lago
BURATTI, Cinzia;BARBANERA, MARCO;FANTOZZI, Francesco
2009
Abstract
La presenza nel Comune di Castiglione del Lago di un’intensa attività zootecnica (in particolare suinicola) ha indotto a valutare la possibilità di realizzare un impianto a biogas per la produzione di energia elettrica e termica, impiegando come matrici organiche da fermentare liquami e insilato di mais. Nel presente lavoro sono state considerate le principali aziende zootecniche per la fornitura dei liquami suinicoli e un quantitativo di insilato di mais tale da poter realizzare un impianto di potenza pari a 250 kW elettrici e 380 kW termici. La superficie agricola da destinare alla produzione energetica di silomais è stata quantificata in circa 37 ettari. Lo schema impiantistico prescelto è rappresentato da un modello a sviluppo orizzontale, costituito da due fermentatori primari CSTR, operanti in parallelo e in ambiente mesofilo, e da un fermentatore secondario verticale. Relativamente alla gestione del digestato in uscita dall’impianto, si è provveduto a quantificare la superficie necessaria per lo spandimento, tenendo conto che la quasi totalità del territorio comunale è classificata come zona vulnerabile (in base alla Direttiva CEE 91/676 sui nitrati). Considerando il limite di 170 kgN/ha, si è determinata una superficie agricola dell’ordine dei 670 ettari. Dal punto di vista economico sono stati analizzati diversi scenari, sia relativamente all’approvvigionamento del silomais (acquisto o autoproduzione), sia riguardo al sistema di incentivazione. Il bilancio economico maggiormente vantaggioso è stato ottenuto considerando un’autoproduzione del silomais e un’incentivazione tramite tariffa omnicomprensiva secondo quanto previsto dalla Finanziaria 2008. Lo studio è stato completato con la valutazione dell’impatto ambientale del processo mediante il bilancio dei gas serra, in termini di CO2 eq, tra lo scenario attuale, in assenza dell’impianto di digestione anaerobica, e quello futuro. I risultati ottenuti hanno evidenziato che la realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica consentirebbe di ottenere un risparmio annuo pari a circa 1 230 tCO2 eq.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.