Il forte legame culturale che Orazio Antinori volle creare tra l'Italia e l'Etiopia dell'epoca di sua Maestà Menelik, Re dello Shewa, il cui principale "ponte" di contatto fu proprio la Stazione Geografica di Lét Marefià (Ankober), fu irresponsabilmente interrotto dalle mire espansionistiche del giovane Regno d'Italia desideroso di conquistare nuovi territori a spese del millenario Impero Abissino. Dopo tanti, troppi, anni di non facili rapporti tra Etiopia ed Italia, conseguenti soprattutto all'occupazione fascista del paese, ancora oggi ricordata come uno dei peggiori momenti della storia millenaria dell'Abissinia, le relazioni politiche, economiche e culturali tra i due paesi, anche grazie alla recente restituzione del famoso obelisco di Axum, sono in piena fase di ripresa. AI miglioramento ed ulteriore rafforzamento delle relazioni e degli interscambi culturali tra le due Nazioni, potrebbe contribuire anche la ricostruzione di un "Nuovo Ponte" di contatto proprio in Lét Marefià (Ankober). Oggi, le popolazioni locali e le Autorità Etiopiche, hanno espresso il desiderio di dare un seguito a quella "storia" iniziata nel lontano 1877. Forse, grazie anche ad un contributo diretto italiano, meglio ancora "Umbro" e "Perugino", in un futuro non troppo lontano, potrebbe risorgere a Lét Marefià una stazione di studi naturalistici internazionale (Barili et al., 2007), squisitamente etiopica ma da fondare in memoria di quel legame antico che fu aperto proprio da quel vecchio "ferènghi" (forestiero, in Lingua Amharica) dalla lunga barba bianca, che fece della sete di conoscenza e dello spirito di avventura i principali cardini di tutta la propria esistenza.

LÉT MAREFIÀ - IL LUOGO OVE RIPOSANO I SAPIENTISULLE ORME DEL NATURALISTA PERUGINO ORAZIO ANTINORI (PERUGIA 1811 - LÉT MAREFIÀ 1882) ALLA RISCOPERTA DELLA BIODIVERSITÀ DELL'ANTICO REGNO DI SHEWA (ETHIOPIA)

BARILI, Angelo;GENTILI, Sergio;ROMANO, Bruno
2010

Abstract

Il forte legame culturale che Orazio Antinori volle creare tra l'Italia e l'Etiopia dell'epoca di sua Maestà Menelik, Re dello Shewa, il cui principale "ponte" di contatto fu proprio la Stazione Geografica di Lét Marefià (Ankober), fu irresponsabilmente interrotto dalle mire espansionistiche del giovane Regno d'Italia desideroso di conquistare nuovi territori a spese del millenario Impero Abissino. Dopo tanti, troppi, anni di non facili rapporti tra Etiopia ed Italia, conseguenti soprattutto all'occupazione fascista del paese, ancora oggi ricordata come uno dei peggiori momenti della storia millenaria dell'Abissinia, le relazioni politiche, economiche e culturali tra i due paesi, anche grazie alla recente restituzione del famoso obelisco di Axum, sono in piena fase di ripresa. AI miglioramento ed ulteriore rafforzamento delle relazioni e degli interscambi culturali tra le due Nazioni, potrebbe contribuire anche la ricostruzione di un "Nuovo Ponte" di contatto proprio in Lét Marefià (Ankober). Oggi, le popolazioni locali e le Autorità Etiopiche, hanno espresso il desiderio di dare un seguito a quella "storia" iniziata nel lontano 1877. Forse, grazie anche ad un contributo diretto italiano, meglio ancora "Umbro" e "Perugino", in un futuro non troppo lontano, potrebbe risorgere a Lét Marefià una stazione di studi naturalistici internazionale (Barili et al., 2007), squisitamente etiopica ma da fondare in memoria di quel legame antico che fu aperto proprio da quel vecchio "ferènghi" (forestiero, in Lingua Amharica) dalla lunga barba bianca, che fece della sete di conoscenza e dello spirito di avventura i principali cardini di tutta la propria esistenza.
2010
9788862540360
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