Il contesto di studio e’ un corso introduttivo di statistica per studenti della Facolta’ di Psicologia. Due test di base, il Baseline Test A e il Baseline Test B, sono stati somministrati all’inizio del corso nella sessione accademica 2002-2003 per testare le abilita’ numeriche degli studenti. I risultati conseguiti dagli studenti in tali test di base hanno costituito oggetto specifico del menzionato articolo, dal titolo “La numeracy a livello universitario. Standard pubblici e difficolta’ concrete nei risultati di uno studio condotto in Inghilterra”. Ai due baseline test, gli studenti all’inizio del corso hanno dimostrato un vasto raggio di abilita’ numeriche. Nel complesso, la maggior parte degli studenti ha dimostrato di padroneggiare le abilita’ implicate nei compiti aritmetici e grafici di base presenti nei due test. Tuttavia, si e’ anche visto che la percentuale di studenti in grado di risolvere compiti numerici meno immediati ed elementari si riduce progressivamente al crescere del livello di complessita’ di tali compiti. Questi risultati sono stati letti come una conferma che la numeracy, pur essendo una capacita’ di base, non deve essere ne’ data per scontata a livello universitario, ne’ essere considerata obiettivo specifico o prioritario solo nei primi anni scolastici. Per di piu’, la matematica e tutte le discipline affini, come la statistica, si caratterizzano per l’essere “discipline gerarchiche”, tali per cui aree avanzate non possono essere trattate fino a che le corrispondenti aree elementari e intermedie non siano state adeguatamente coperte. A tali due test di base hanno fatto seguito altri due test, il Follow-up test A e il Follow-up test B, somministrati al termine del corso per valutare le capacita’ di ragionamento statistico, con particolare riguardo alle capacita’ di trasferimento di conoscenze statistiche di base a situazioni e contesti reali (come ad esempio articoli tratti da quotidiani). Il focus di questo articolo sara’ sui due Follow-up test. Per tutti gli item dei due test sono stati calcolati gli indici di difficoltà; esempi di domande facili, moderatamente difficili e difficili saranno riportati e discussi. Le implicazioni di tali risultati verranno valutate alla luce dei piu’recenti dibattiti internazionali sull’insegnamento della statistica.
L’alfabetizzazione statistica degli studenti universitari. Un obiettivo raggiunto? I risultati di una ricerca condotta in Inghilterra
GNALDI, MICHELA
2005
Abstract
Il contesto di studio e’ un corso introduttivo di statistica per studenti della Facolta’ di Psicologia. Due test di base, il Baseline Test A e il Baseline Test B, sono stati somministrati all’inizio del corso nella sessione accademica 2002-2003 per testare le abilita’ numeriche degli studenti. I risultati conseguiti dagli studenti in tali test di base hanno costituito oggetto specifico del menzionato articolo, dal titolo “La numeracy a livello universitario. Standard pubblici e difficolta’ concrete nei risultati di uno studio condotto in Inghilterra”. Ai due baseline test, gli studenti all’inizio del corso hanno dimostrato un vasto raggio di abilita’ numeriche. Nel complesso, la maggior parte degli studenti ha dimostrato di padroneggiare le abilita’ implicate nei compiti aritmetici e grafici di base presenti nei due test. Tuttavia, si e’ anche visto che la percentuale di studenti in grado di risolvere compiti numerici meno immediati ed elementari si riduce progressivamente al crescere del livello di complessita’ di tali compiti. Questi risultati sono stati letti come una conferma che la numeracy, pur essendo una capacita’ di base, non deve essere ne’ data per scontata a livello universitario, ne’ essere considerata obiettivo specifico o prioritario solo nei primi anni scolastici. Per di piu’, la matematica e tutte le discipline affini, come la statistica, si caratterizzano per l’essere “discipline gerarchiche”, tali per cui aree avanzate non possono essere trattate fino a che le corrispondenti aree elementari e intermedie non siano state adeguatamente coperte. A tali due test di base hanno fatto seguito altri due test, il Follow-up test A e il Follow-up test B, somministrati al termine del corso per valutare le capacita’ di ragionamento statistico, con particolare riguardo alle capacita’ di trasferimento di conoscenze statistiche di base a situazioni e contesti reali (come ad esempio articoli tratti da quotidiani). Il focus di questo articolo sara’ sui due Follow-up test. Per tutti gli item dei due test sono stati calcolati gli indici di difficoltà; esempi di domande facili, moderatamente difficili e difficili saranno riportati e discussi. Le implicazioni di tali risultati verranno valutate alla luce dei piu’recenti dibattiti internazionali sull’insegnamento della statistica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.