L’avvio di un processo di costruzione del diritto privato europeo ha contribuito ad avviare una trasformazione profonda nel diritto privato italiano. A tale processo ha contribuito anche la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. La Carta dei diritti, in particolare, ha portato a termine il processo di scomposizione del soggetto astratto iniziato dalla nostra Costituzione, operando una frantumazione dell’unità dell’individuo in una pluralità di identità giuridicamente rilevanti, legate ai diversi contesti sociali e condizioni materiali nei quali gli individui operano. La rilevanza dell’identità non è più limitata al diritto pubblico ed al diritto del lavoro, ma attraversa tutto il diritto privato, allo scopo di offrire strumenti di tutela contro tutte le possibili forme di discriminazione e costituire la base di regimi giuridici volti a correggere tali asimmetrie. Attraverso questo genere di interventi è possibile ritenere che un gruppo (di soggetti che condivide una identità) venga avvantaggiato nei confronti di un altro. Il saggio offre un’analisi comparativa della giustizia contrattuale e dei rimedi collegati ai “nuovi” vizi della volontà nei diversi sistemi giuridici di civil law e di common law e delle novità introdotte dal diritto europeo. Alla luce di questi sviluppi vengono analizzati i complessi intrecci fra regole di validità e regole di comportamento e fra interesse pubblico e privato nel diritto dei contratti. Nella seconda parte il saggio si propone poi una critica dei modelli di giustizia contrattuale e delle sue letture da parte della dottrina dominante alla luce del dibattito sulla giustizia sociale. L’analisi infine si preoccupa di chiarire il modo in cui il diritto dei contratti (“anche attraverso una semplice interpretazione giurisprudenziale che si trasforma in orientamento consolidato”) opera non solo per rispondere alle c.d. market failures ed agli eventuali limiti insiti nell’adozione di questa prospettiva, ma anche per (re-)distribuire risorse e potere fra le parti e fra i gruppi a cui le parti appartengono. Il diritto dei contratti, attraverso la conformazione della struttura istituzionale all’interno della quale si svolgono le transazioni, dunque contribuisce alla costruzione dell’identità giuridica delle parti: “Anche se molti dei risultati delle contrattazioni sembrano non sembrano altro che il prodotto delle pre-esistenti condizioni economiche e sociali non vi è dubbio che sia il regolamento giuridico a “costituire” il soggetto, rendendo alcuni soggetti più deboli degli altri”.

Distribuzione e identità nel diritto dei contratti

MARINI, Giovanni
2010

Abstract

L’avvio di un processo di costruzione del diritto privato europeo ha contribuito ad avviare una trasformazione profonda nel diritto privato italiano. A tale processo ha contribuito anche la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. La Carta dei diritti, in particolare, ha portato a termine il processo di scomposizione del soggetto astratto iniziato dalla nostra Costituzione, operando una frantumazione dell’unità dell’individuo in una pluralità di identità giuridicamente rilevanti, legate ai diversi contesti sociali e condizioni materiali nei quali gli individui operano. La rilevanza dell’identità non è più limitata al diritto pubblico ed al diritto del lavoro, ma attraversa tutto il diritto privato, allo scopo di offrire strumenti di tutela contro tutte le possibili forme di discriminazione e costituire la base di regimi giuridici volti a correggere tali asimmetrie. Attraverso questo genere di interventi è possibile ritenere che un gruppo (di soggetti che condivide una identità) venga avvantaggiato nei confronti di un altro. Il saggio offre un’analisi comparativa della giustizia contrattuale e dei rimedi collegati ai “nuovi” vizi della volontà nei diversi sistemi giuridici di civil law e di common law e delle novità introdotte dal diritto europeo. Alla luce di questi sviluppi vengono analizzati i complessi intrecci fra regole di validità e regole di comportamento e fra interesse pubblico e privato nel diritto dei contratti. Nella seconda parte il saggio si propone poi una critica dei modelli di giustizia contrattuale e delle sue letture da parte della dottrina dominante alla luce del dibattito sulla giustizia sociale. L’analisi infine si preoccupa di chiarire il modo in cui il diritto dei contratti (“anche attraverso una semplice interpretazione giurisprudenziale che si trasforma in orientamento consolidato”) opera non solo per rispondere alle c.d. market failures ed agli eventuali limiti insiti nell’adozione di questa prospettiva, ma anche per (re-)distribuire risorse e potere fra le parti e fra i gruppi a cui le parti appartengono. Il diritto dei contratti, attraverso la conformazione della struttura istituzionale all’interno della quale si svolgono le transazioni, dunque contribuisce alla costruzione dell’identità giuridica delle parti: “Anche se molti dei risultati delle contrattazioni sembrano non sembrano altro che il prodotto delle pre-esistenti condizioni economiche e sociali non vi è dubbio che sia il regolamento giuridico a “costituire” il soggetto, rendendo alcuni soggetti più deboli degli altri”.
2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/171229
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