Incredibile ma vero! Le irreprensibili e blindate procedure di tecnica della degustazione del vino, pur nella loro ormai accreditata oggettività sembrano essere condizionate dalla visione o fruizione di un diverso paesaggio. Le analisi sensoriali dei vini, come noto, sono regolate da severi protocolli per la definizione dei caratteri organolettici dei vini e che hanno, in ogni caso, la prerogativa di essere il più possibile oggettivi. Noti degustatori e sommeliers non vengono però tratti in inganno o condizionati dalla suggestione di un tramonto o dal degrado di una discarica, ma nelle normali degustazioni è stato sperimentato che questo è possibile. La valutazione e il riconoscimento dei vini nelle occasioni ufficiali, di norma, si svolge senza i dati identificativi della bottiglia e pertanto, il degustatore non conosce il vino, ma la percezione che ne deriva sembra subisca l’influenza del paesaggio proposto. Altra cosa è, in occasione di eventi culturali artistici, musicali o sportivi (vino in barca a vela, in treno, ecc.) creare insoliti abbinamenti, proponendo un modo nuovo di fare “cultura del vino” e conferire ulteriore valore alla suggestione organolettica. Studi condotti dal CRA Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano (Tommasi, 2010), in particolare, hanno dimostrato che l’analisi sensoriale dei vini è decisamente condizionata dal contesto visivo in cui si svolge la degustazione. La valutazione dello stesso vino, proposta ad un certo numero di degustatori di vario livello, svolta contemporaneamente alla visione di paesaggi accattivanti e poi di scenari degradati, conferma l’influenza dell’acquisizione emotiva del paesaggio sulla formulazione del giudizio sulla qualità del vino, nelle diverse combinazioni panorama/vino. La tipologia del paesaggio sembrerebbe orientare decisamente la capacità di valutazione: stesso vino con un diverso paesaggio, diventa un vino diverso. L’esperimento “analisi sensoriale/paesaggio”, è ormai consolidato e, al di là del sorprendente risultato, emerge evidente il ruolo importante che il paesaggio riveste nelle scelte di vita dell’uomo. La percezione del paesaggio, è pertanto, uno stato mentale che dipende anche dalla sensibilità culturale e capacità critica dell’utente, ma appare chiaro, in ogni caso, quanto le sue caratteristiche ed il suo stato di benessere o abbandono possano interferire con la capacità discrezionale e decisionale dell’osservatore. Questo aspetto, emerso attraverso la sperimentazione, ma sicuramente non confinabile all’ambito del vino, è fonte di riflessione e conferma quanto sia importante e vitale, anche per le generazioni future, la conservazione di un ambiente il più possibile integro. Percepire un paesaggio di alta qualità, non solo trasmette benessere e piacevolezza, diventando espressione di un paesaggio emozionale, ma il suo stato di conservazione, bellezza o suggestione piloterà anche le politiche gestionali e, in definitiva, il futuro stesso del paesaggio.

Valore ambientale del ruolo della percezione del paesaggio nella degustazione del vino

GREGORI, Lucilia
2010

Abstract

Incredibile ma vero! Le irreprensibili e blindate procedure di tecnica della degustazione del vino, pur nella loro ormai accreditata oggettività sembrano essere condizionate dalla visione o fruizione di un diverso paesaggio. Le analisi sensoriali dei vini, come noto, sono regolate da severi protocolli per la definizione dei caratteri organolettici dei vini e che hanno, in ogni caso, la prerogativa di essere il più possibile oggettivi. Noti degustatori e sommeliers non vengono però tratti in inganno o condizionati dalla suggestione di un tramonto o dal degrado di una discarica, ma nelle normali degustazioni è stato sperimentato che questo è possibile. La valutazione e il riconoscimento dei vini nelle occasioni ufficiali, di norma, si svolge senza i dati identificativi della bottiglia e pertanto, il degustatore non conosce il vino, ma la percezione che ne deriva sembra subisca l’influenza del paesaggio proposto. Altra cosa è, in occasione di eventi culturali artistici, musicali o sportivi (vino in barca a vela, in treno, ecc.) creare insoliti abbinamenti, proponendo un modo nuovo di fare “cultura del vino” e conferire ulteriore valore alla suggestione organolettica. Studi condotti dal CRA Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano (Tommasi, 2010), in particolare, hanno dimostrato che l’analisi sensoriale dei vini è decisamente condizionata dal contesto visivo in cui si svolge la degustazione. La valutazione dello stesso vino, proposta ad un certo numero di degustatori di vario livello, svolta contemporaneamente alla visione di paesaggi accattivanti e poi di scenari degradati, conferma l’influenza dell’acquisizione emotiva del paesaggio sulla formulazione del giudizio sulla qualità del vino, nelle diverse combinazioni panorama/vino. La tipologia del paesaggio sembrerebbe orientare decisamente la capacità di valutazione: stesso vino con un diverso paesaggio, diventa un vino diverso. L’esperimento “analisi sensoriale/paesaggio”, è ormai consolidato e, al di là del sorprendente risultato, emerge evidente il ruolo importante che il paesaggio riveste nelle scelte di vita dell’uomo. La percezione del paesaggio, è pertanto, uno stato mentale che dipende anche dalla sensibilità culturale e capacità critica dell’utente, ma appare chiaro, in ogni caso, quanto le sue caratteristiche ed il suo stato di benessere o abbandono possano interferire con la capacità discrezionale e decisionale dell’osservatore. Questo aspetto, emerso attraverso la sperimentazione, ma sicuramente non confinabile all’ambito del vino, è fonte di riflessione e conferma quanto sia importante e vitale, anche per le generazioni future, la conservazione di un ambiente il più possibile integro. Percepire un paesaggio di alta qualità, non solo trasmette benessere e piacevolezza, diventando espressione di un paesaggio emozionale, ma il suo stato di conservazione, bellezza o suggestione piloterà anche le politiche gestionali e, in definitiva, il futuro stesso del paesaggio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/171900
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